Il meccanismo del payback, il rimborso cioè da parte della aziende farmaceutiche dello sforamento dei tetti di spesa, deve essere rivisto. La richiesta è venuta da una tavola rotonda organizzata da Assogenerici in occasione della propria assemblea pubblica.
Il primo a chiedere una revisione del sistema di rimborso è stato Enrique Hausermann, presidente dell'associazione. "Faccio in particolare riferimento alla spesa ospedaliera, assoggettata a un tetto che è nato già come non capiente - ha affermato -. Le nostre aziende sono chiamate a ripianare uno sfondamento che non solo non hanno contribuito a generare, ma che non possono evitare, dato che sussiste un divieto di interruzione della fornitura. Se a questo si aggiungono i tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e il fatto che le aziende sono chiamate a restituire soldi che, in molti casi, non hanno ancora incassato, si percepisce il rischio di indebolimento di un intero sistema produttivo".
Il payback, ha suggerito Paolo Bonaretti, consigliere del ministero dello Sviluppo Economico, può essere superato sottraendo i farmaci innovativi. "Il superamento del payback si fa mettendo farmaci innovativi in un cluster separato . ha affermato - creando una specie di 'silos' temporaneo che fa in modo che la loro adozione non incida sui conti".
La procedura, ha ricordato Andrea Mandelli, vicepresidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama, è oggetto di diversi ricorsi al Tar. "Il payback è un sistema che non funziona - ha affermato -. Senza levare nulla a nessuno quando un paese si rivolge alla magistratura vuol dire che politica non fa il suo lavoro".
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