MILANO - La Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) colpisce 65 milioni di persone nel mondo: è una grave malattia del respiro che si può prevenire principalmente evitando il fumo di sigaretta. Eppure da sola è responsabile del 40% di tutti i costi diretti che in Europa si sostengono per curare qualsiasi malattia respiratoria, per un totale di 24 miliardi di euro l'anno. A dirlo sono gli esperti di Chiesi Farmaceutici, che hanno presentato alla stampa una nuova formulazione che combina per la prima volta insieme tre molecole già utilizzate per la cura della Bpco, in modo da ottimizzarne l'efficacia ma anche l'aderenza dei pazienti alla terapia.
"La Bpco ha un peso economico considerevole - spiega Alberto Papi, professore di medicina respiratoria e vice presidente della Scuola di Medicina all'Università di Ferrara - le ricadute di malattia sono responsabili della maggior parte di questi costi, perché i casi più gravi si traducono in una ospedalizzazione. Uno studio durato due anni dimostra di fatto che dopo 4 eventi acuti di malattia, una ulteriore ricaduta porta quasi certamente al ricovero. E per i sistemi sanitari il costo dell'ospedalizzazione è molto più alto di quello dei farmaci per curare la Bpco, diventando sempre più consistente con l'aggravarsi della malattia".
Un altro studio condotto in Francia nel 2004 ha stimato che il costo sostenuto per il ricovero di un paziente con una Bpco di grado moderato è in media di 1239 euro, mentre il costo per ricoverare pazienti con una Bpco più grave è quasi il triplo (3314 euro).
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