"La sfida della fabbrica intelligente richiede un cambio di paradigma interno ed esterno alle fabbriche, che comprende anche un nuovo modo di dialogare per tutti gli attori in gioco, politica compresa". Il presidente dell'Anfia, Aurelio Nervo, lo sottolinea nel suo intervento all'assemblea pubblica annuale dell'associazione degli industriali della filiera dell'auto. E' un appuntamento focalizzato, oggi presso lo stabilimento Fca di Cassino, su "automotive e Industria 4.0", con gli interventi del premier Matteo Renzi e del ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda. E' presente anche l'ad del gruppo Fca, Sergio Marchionne. "Per questo - dice Nervo - auspichiamo sul fronte istituzionale una stabilità di approccio basata su regole certe e continuative".; "una legislazione armonizzata, stabile e competitiva".
E serve "un dialogo molto molto proficuo con le parti sociali". Tra i benefici del programma Industria 4.0 varato dal Governo, che nel settore in Italia "avrà un impatto molto molto forte", gli industriali della filiera automobilistica vedono "una riduzione dei costi e del time to market", e pensano che "la rivoluzione digitale favorirà anche la creazione di nuovi soggetti imprenditoriali e di nuove figure professionali e servirà, quindi, anche a difendere e rilanciare l'occupazione". Entro il 2030 il numero degli addetti dell'industria europea "è previsto crescere dai 25 milioni del 2011 a 31 milioni". Intanto il settore in Italia, che "finalmente ha fatto un balzo molto altro della produzione", conta "2-300 imprese" e rappresenta "il 5% del Pil". Tra le richieste dell'Anfia, ancora guardando alle sfide del futuro, "sarebbe opportuno avviare anche in Italia, come già è avvenuto in Germania, un piano nazionale di sperimentazione della guida autonoma in alcune aree".
In collaborazione con: