"Tutti gli indicatori ci dicono che andremo incontro ad ondate di caldo sempre maggiori e sempre più frequenti. Di conseguenza aumenteranno i consumi di acqua e dovranno diminuire gli sprechi, iniziando dal rafforzamento delle reti idriche". Lo ha detto Luca Mercalli, climatologo e presidente della Società meteorologica italiana, intervenendo al Festival dell'Acqua di Utilitalia, a Bressanone, in Alto Adige.
A causa della sua particolare collocazione geografica, l'Italia è molto esposta agli effetti dei fenomeni climatici estremi, per cui ha sostenuto Mercalli, "è necessario investire in infrastrutture che favoriscano l'adattamento delle città al clima che cambia".
E' necessario anche cambiare modello di sviluppo e stili di vita. "Stiamo consumando troppo - ha avvertito ancora il climatologo - ma non è possibile una crescita infinita in un pianeta finito". L'aumento delle temperature, ha sottolineato Mercalli, che ha tenuto anche una lectio magistralis agli studenti della facoltà di Scienze della formazione della Libera università di Bolzano, è "ben documentato dalla riduzione della banchisa polare, il cui spessore è ai minimi dal 1979", ma anche dai ghiacciai alpini "la cui superficie nell'ultimo secolo si è dimezzata".
"Ormai è chiaro perché la temperatura aumenta: per l'incremento del C02 fossile in atmosfera", ha spiegato ancora Mercalli. Ai ritmi attuali, sino a fine secolo la temperatura aumenterà di 5 gradi. Per limitare, se non scongiurare questa "escalation", è stato firmato l'Accordo sul clima di Parigi del 2015. "La defezione di Trump ci ha regalato 0,3 gradi in più - ha osservato Mercalli - ma se non si fa nulla si va verso uno scenario più che catastrofico ignoto, che non fa parte dell'esperienza della nostra specie".
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Utilitalia