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Pistoia: uccise la moglie, petizione perchè non percepisca pensione

La lancia il fratello di Beatrice Ballerini lsu change.org indirizzata a Renzi

Massimo Parlanti "non ha mai chiesto, né direttamente né per il tramite di suoi procuratori, di percepire quota parte della pensione della moglie, né è suo intendimento farlo, né per il passato né per il futuro, e comunque non ha mai percepito alcunché a detto titolo, né risulta che sia mai stato contattato dall'Inps a questo riguardo: è dunque del tutto improprio" affermare "che egli ne 'percepisce' la pensione". Lo precisano in una nota gli avvocati difensori di Parlanti, Luca Bisori ed Enrico Zurli. I due avvocati, che hanno diffuso la nota per precisare notizie apparse sulla stampa, non solo spiegano che Parlanti non ha mai chiesto nè avuto la pensione della moglie Beatrice Ballerini, ma, "al contrario ha da tempo offerto, in modo esplicito e formale, la massima disponibilità per facilitare in ogni modo la cura degli interessi patrimoniali dei figli. Occorre a questo proposito ricordare come egli abbia anche offerto, al curatore speciale dei figli nominato dal giudice tutelare, tutti i beni immobili che possiede, dichiarandosi disponibile all'immediato ed incondizionato trasferimento della proprietà in favore dei figli: l'offerta è ancora al vaglio degli organi tutelari competenti". I legali rilevano inoltre che è "del tutto errato affermare che il giudice si sia 'dimenticato' di dichiarare la indegnità di Parlanti a succedere alla vittima: si tratta di un effetto giuridico legato per legge al passaggio in giudicato della sentenza, e dunque anche qualora il gip - che condannò Parlanti con rito abbreviato - avesse provveduto in tal senso, quella dichiarazione sarebbe rimasta priva di effetti, perché la sentenza di condanna in primo grado è stata impugnata", da difesa e procura. "E' la legge - aggiungono - a stabilire che l'indegnità a succedere abbia effetti dopo il definitivo accertamento della responsabilità: ciò vale sia quando la persona accusata di omicidio respinge le accuse, sia nel caso in cui, come per Parlanti, il reo abbia immediatamente ammesso la propria responsabilità, e si discuta sostanzialmente della sola pena. Nessuna richiesta è stata avanzata, né nei confronti del Parlanti direttamente, né nei confronti dei suoi familiari, né nei confronti dei suoi difensori, di formalizzare una rinuncia all'eredità onde accelerare le pratiche di successione nel senso auspicato dai familiari della vittima, nonostante la massima disponibilità manifestata a facilitare in ogni modo la cura degli interessi patrimoniali dei figli: è dunque sorprendente che si attribuisca al Parlanti di avere determinato, anche indirettamente, il 'paradosso' che si lamenta".

'Non date pensione mia sorella a suo assassino', petizione  - "Vi sembra giusto che un assassino percepisca la pensione della donna che ha ucciso, ex moglie e madre dei suoi due bambini?". E' la domanda che ha portato Lorenzo Ballerini, fratello di Beatrice, bancaria a Prato e strangolata dall'ex marito Massimo Parlanti nel 2012, a lanciare una petizione on line per chiedere che la legge sia modificata per impedire quello che Ballerini definisce un "paradosso". E' quanto pubblicato oggi dal Tirreno.

Già 50mila adesioni per petizione a Renzi
La petizione, promossa su change.org, è indirizzata al premier Matteo Renzi e nei giorni scorsi aveva già superato le 50 mila adesioni, tra cui quella del vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. ''Massimo Parlanti - racconta Ballerini - reo confesso è stato condannato con rito abbreviato a 18 anni di carcere per aver assassinato mia sorella. Probabilmente ne farà meno di 10 e ha fatto ricorso: vuole uscire ancora prima''. Per quanto riguarda la legge, Ballerini spiega: "Dall'Inps ho appreso che mentre i bambini di mia sorella, che noi stiamo accudendo, prendono il 40 per cento della pensione, a lui, l'omicida, spetta l'altro 60 per cento e ne avrà diritto a vita". Per Ballerini si tratta di una vera beffa. "Questo accade perché non c'è un meccanismo automatico che prevede la dichiarazione di 'indegnità a succedere' per l'assassino del coniuge: gli spetta l'eredità della vittima". Il giudice che ha emesso la sentenza non ha dichiarato Parlanti 'indegno a succedere' e quindi la pensione è automaticamente garantita.

Direttore Inps: "Non ci risulta non ci risulta, la legge lo vieta"
"Non può avvenire una cosa del genere perché il legislatore ha posto rimedio". A dirlo è Gabriele Uselli, direttore centrale pensioni Inps, intervenuto su Radio 24. Uselli ha chiarito che all'Inps non risulta questa erogazione. "Nell'agosto del 2011 - ha proseguito - il legislatore ha stabilito che tutti coloro che sono condannati per omicidio, per omicidio preterintenzionale o omicidio determinato da altri fatti dolosi non può percepire la pensione di reversibilità o dei superstiti. Non può avvenire, proprio perché già nel 2011 a seguito della legge l'istituto aveva provveduto e nella fattispecie l'ufficio di Montecatini aveva sotto attenzione il fatto. La norma non prevede che possa essere pagata la pensione nel caso di uxoricidio. Non so quali informazioni siano state date ai famigliari". 

Difensori: "Mai avuta"
Massimo Parlanti "non ha mai chiesto, né direttamente né per il tramite di suoi procuratori, di percepire quota parte della pensione della moglie, né è suo intendimento farlo, né per il passato né per il futuro, e comunque non ha mai percepito alcunché a detto titolo, né risulta che sia mai stato contattato dall'Inps a questo riguardo: è dunque del tutto improprio" affermare "che egli ne 'percepisce' la pensione", precisano in una nota gli avvocati difensori di Parlanti, Luca Bisori ed Enrico Zurli.

 

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