Ruggini di mercato, contrasti fra dirigenti e un'interminabile striscia bianconera fanno da sfondo alla sfida di Supercoppa Lazio-Juventus, che assegna domenica all'Olimpico il primo trofeo della stagione. Keita 'balla' tra le due squadre, si e' promesso ai bianconeri che hanno tentato prima Milinkovic-Savic e poi De Vrij, ma Lotito vuole 30 milioni e non accetta compromessi. Ma tra le due squadre, una volta alleate, da anni ci sono conti in sospeso. Lotito ha imposto la finale a Roma invece che a Pechino 2013 con grave danno economico per la Juve, poi ci sono stati i contrasti in Lega (e gli insulti a Marotta). La Juve ha reagito sul campo: se negli ultimi sei anni poche squadre hanno sorriso incontrandola, per la Lazio sono stati sangue, sudore e lacrime.
Da quando c'e' Max Allegri dieci incontri e dieci sconfitte in tre anni, comprese due finali di Coppa Italia e una Supercoppa, 20 gol subiti (5 di Dybala che ora avra' l'agognata maglia n.10) e uno solo segnato. Un'inferiorita' che si sta trasformando in un'ossessione e che male si accorda con gli ottimi campionati che la Lazio sta disputando: competitiva con tutti, ma non con la Juve. I campioni sono favoriti anche domenica, ma gli innesti di mercato incidono poco e la partenza di Bonucci non e' indolore per gli assetti della difesa. Insomma, se c'e' una crepa nella fortezza bianconera puo' essere trovata da Immobile e soci, autori di un precampionato impeccabile. Il fattore Allegri (che festeggia i 50 anni) incide come un macigno nel dislivello Juve-Lazio, ma il gap ha cominciato ad acuirsi dopo lo scudetto del 2000 e le polemiche per il ko della Juve a Perugia sotto il diluvio. In campionato infatti la Lazio non batte la Juve da 14 anni, un 2-0 all'Olimpico del 6 dicembre 2003. Da allora la Juve e' andata ko quattro volte ma solo in Coppa Italia: 2-0 nella finale 2004; due sconfitte per 2-1 nelle semifinali 2009; un 2-1 con finale sfumata il 29 gennaio del 2013. In Supercoppa la Juve e' alla sesta finale consecutiva con quattro vittorie , ma ha perso due delle ultime tre (ai rigori col Napoli e, nel dicembre scorso, col Milan). Sette i successi nella manifestazione che tocca quota 30 edizioni ed e' ormai uno spot del calcio italiano
. Da Maradona a Zidane, da Baggio a Del Piero, da Totti a Van Basten, da Sheva a Ibra, da Tevez a Higuain sono tanti i campioni che negli anni hanno lasciato il sigillo. Nata nel 1988 la Supercoppa e' anche formato esportazione: nove edizioni, sei delle ultime otto, si sono disputate all'estero. La scelta piu' discussa e' stata quella di Tripoli 2002 con il 2-1 della Juve sul Parma con doppietta di Del Piero. Nel 1989 si parte col 3-1 del Milan di Sacchi alla Samp, decide su rigore Van Basten. Nel 1990 il Napoli di Maradona travolge la Juve per 4-1. Nel 1994 il Milan si sbarazza della Samp 5-4 ai rigori. Mihajlovic prima segna e poi sbaglia il rigore decisivo. Nel 2000 la Lazio di Eriksson da' una lezione all'Inter di Lippi, 4-3. Un'altra Supercoppa da incorniciare e' quella del 2003 a New York: la Juve batte il Milan 6-4 ai rigori dopo un cucchiaio di Pirlo e un errore di Brocchi. Scricchiola la Juve di Capello prima di calciopoli perdendo 1-0 nel 2005 con l'Inter che conquista sette finali e quattro vittorie. Nel 2006 la Roma di Spalletti ammutolisce San Siro con tre gol in 34', poi l'Inter rimonta 3-3 e vince con Figo. A Pechino 2009 il dream team di Mourinho viene infilato 2-1 dalla Lazio, nel 2011 il Milan di Allegri vince a Pechino il derby. Poi c'e' la velenosa sfida 2012 a Pechino: Napoli in vantaggio 2-1 e raggiunto da un rigore dubbio. Espulsi Pandev, Zuniga e Mazzarri e Juve che vince ai supplementari. Ai rigori dopo due anni la vendetta con doppietta di Higuain. Poi tocca a Mandzukic e Dybala riportare il trofeo a Torino contro la Lazio. Nel dicembre scorso a Doha il Milan batte la Juve ai rigori confermando che in Supercoppa la sorpresa e' dietro l'angolo.