(ANSA) - BARI, 26 SET - Nella settimana europea dedicata alle
biotecnologie l'istituto oncologico Giovanni XXIII di Bari ha
aperto le porte della Biobanca, una struttura di ricerca ad alto
contenuto tecnologico, unica nel sud Italia, nata con
finanziamento di un PON FESR di due milioni di euro e che lavora
in stretta connessione con altre strutture nazionali ed
internazionale.
"Nella Biobanca dell'Istituto Tumori di Bari - spiega il
direttore della struttura, Angelo Paradiso - sono conservati
oltre un milione e mezzo di campioni di materiale biologico,
come tessuti, cellule, Dna, bio-immagini come quelle della Pet a
cui sono associati dati epidemiologici, clinici e di ricerca
crioconservati a -80° e a -196° che vengono utilizzati per
studiare le forme tumorali e creare forme di cura mirata".
"Tanto da garantire - ha proseguito Paradiso - una diagnosi
precoce, una caratterizzazione molecolare dei processi tumorali,
creando delle terapie personalizzate e delle terapie sistemiche
basate sulla genetica del paziente". "La maggior parte delle
azioni in biotecnologia sono per il 50% per la salute - ha
specificato Paradiso - il 28% per attività industriali ed in
minima parte (l'11%) per la genomica, che però permetterà di
studiare, prevenire e curare i tumori con una somministrazione
mirata dei farmaci".
"Si ricerca - ha rilevato - oltre a DNA e RNA del campione
studiato, tutta la storia istologica del paziente ed anche il
CTC (Cellule tumorali circolanti) presenti nel sangue che
possono dare informazioni utili soprattutto per la prevenzione
di tumori ancora non manifestatisi''. "La Biobanca oncologica di
Bari - ha concluso Paradiso - rientra nelle 500 Biobanche
europee, collegate in rete a disposizione degli oncologi
ricercatori, che hanno raccolto 100 milioni di campioni di
480mila pazienti e che rappresentano il futuro per la
prevenzione e la cura dei tumori".