(ANSAmed) - OTRANTO (LECCE), 22 MAG - La 10.ma edizione del
Festival Giornalisti del Mediterraneo non si occuperà solo dei
drammi del Mediterraneo, ma si aprirà anche alle sue culture ed
economie, a partire da quella del Marocco. Nella settimana della
manifestazione, dal 10 al 16 settembre, il Festival ospiterà per
quattro giorni l'Ambasciatore del Marocco in Italia, S.E. Hassan
Abouyoub, per parlare di pace, economia, cultura e dialogo. A
cura dell'Ambasciata - informa un comunicato del Festival - sarà
offerto per tutta la settimana un tè sotto una tradizionale
tenda del Marocco. In programma balli, danze e musiche popolari.
Un contributo per aprire un confronto con la Città di Otranto,
turisti e quanti vogliono dialogare sui temi del Mediterraneo.
L'occasione sarà utile anche per conoscere la cultura del
Marocco, le opportunità che quest'area offre agli operatori
italiani, il rapporto con le reti territoriali, nonché il
turismo di un Paese che custodisce bellezze storiche e
naturalistiche e che è considerato esempio di moderazione e
stabilità nella regione. "Una moderna Costituzione - spiega
l'ambasciatore Abouyoub - ha permesso al Marocco di attraversare
indenne le primavere che hanno turbato il mondo arabo. È il
percorso di una nazione musulmana di quasi 14 secoli che trova
nella sua lunga storia la motivazione di una stabilità che
consente al Paese di avere un'economia fiorente. Negli ultimi
trent'anni il Marocco ha svolto un ruolo di primordine nel
Mediterraneo, ruolo che vogliamo far conoscere nell'ambito del
dibattito del Festival internazionale di Otranto". "Credo sia
importante sfruttare l'opportunità di aprire un dialogo con
nuovi modelli di governance territoriale - aggiunge Pierpaolo
Cariddi, sindaco di Otranto - con cui è possibile entrare in
sintonia. Guardare al Marocco può essere vantaggioso per
l'Italia per sviluppare quell'internazionalizzazione che
consente alle piccole e medie imprese di affacciarsi in un Paese
aperto, stabile politicamente, con un modello economico senza
barriere nel costruire rapporti con le reti territoriali e
culturalmente molto vicino all'Europa". "L'evento della 10.ma
edizione - conclude Tommaso Forte, ideatore del Festival
Giornalisti del Mediterraneo - ci permette di portare a
conoscenza della nostra comunità la cultura di un Paese che è
riuscito ad unire la modernità alla tradizione e che ha fatto
tornare in auge la sua identità. Il Festival, appunto, è
cerniera di dialogo e, soprattutto, di fratellanza tra
popoli(ANSA).