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Vaccino anti Covid19, 'la risposta non è univoca ma individuale'

Vaccino anti Covid19, 'la risposta non è univoca ma individuale'

Così studio a cui ha partecipato anche Casa Sollievo Sofferenza

SAN GIOVANNI ROTONDO, 29 aprile 2024, 13:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Vaccino anti covid-19: la risposta non è univoca ma individuale". A rivelarlo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori di vari enti di ricerca italiani, tra cui Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia), guidati dall'istituto di tecnologie biomediche del Cnr.
    La ricerca è stata condotta per studiare le basi genetiche delle differenze interindividuali nella risposta anticorpale alla vaccinazione anti Covid-19 con il vaccino BNT162b2 (Pfizer-Biontech). "I modelli matematici usati - puntualizza Massimiliano Copetti, responsabile biostatistica della fondazione Casa Sollievo della Sofferenza - e le analisi statistiche effettuate per arrivare a questi risultati sono molto complessi perché complessa è l'interazione tra i geni e dei geni stessi con il vaccino". Alla ricerca hanno partecipato anche Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta, l'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e l'Azienda Ospedaliera Senese. Lo studio, che ha coinvolto 1.351 soggetti, ha evidenziato che alcune combinazioni di geni erano associate a livelli di anticorpi più alti, mentre altre a livelli più bassi, spiegando quindi dal punto di vista genetico, come riferito da Martina Esposito, assegnista di ricerca presso il Cnr-Itb, le differenze nella risposta alla vaccinazione osservate tra individui diversi.
    Per Massimo Carella, biologo genetista e vice-direttore scientifico della struttura ospedaliera voluta da San Pio, "l'identificazione di specifici alleli HLA (le diverse forme in cui può presentarsi un gene, ndr) che conferiscono una predisposizione ad un'alta o bassa produzione di anticorpi dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid, ci può permettere ora di differenziare e personalizzare la campagna vaccinale, fornendo a ciascun individuo il vaccino più adatto, cioè quello che gli permetterà di produrre più anticorpi possibili".
   

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