(ANSA) - PARMA, 15 OTT - '1968. Un anno': un anno chiave
della storia del Novecento si fa mostra, dal 20 ottobre al 4
agosto, allo Csac-Centro studi e archivio della Comunicazione
dell'Università di Parma, all'Abbazia di Valserena. Il primo
nucleo dello Csac nasce proprio nel '68: oggi il Centro vanta
una raccolta di oltre 12 milioni di materiali originali
nell'ambito della comunicazione visiva e della ricerca artistica
e progettuale italiana, a partire dai primi decenni del XX
secolo. Un patrimonio suddiviso in cinque sezioni: Arte,
Fotografia, Media, Progetto e Spettacolo.
La mostra vuole far emergere le trasformazioni nel sistema
della comunicazione, i mutamenti socio-antropologici (nuovi miti
e nuovi riti) e una nuova riflessione sul corpo e sull'ambiente,
che esplosero quell'anno. Ambiti e linguaggi differenti sono
affiancati per affrontare le contaminazioni e la coesistenza di
differenti culture.
L'ossatura è costituita da una lunga 'timeline', composta da
oggetti, immagini e cronache. Vedova, Schifano, Ceroli, Pozzati,
Borgonzoni e Xerra sono alcuni protagonisti di quella ricerca
artistica che costituisce un punto di riferimento fondamentale
per altri progetti legati all'immagine, come i reportage e le
sperimentazioni fotografiche di Lucas, Migliori, Mulas, o le
differenti strade del progetto grafico, pubblicitario ed
editoriale che vede proprio nel '68 la nascita del nuovo font
'Forma' per la fonderia Nebiolo da parte di Aldo Novarese, o
ancora l'esplosione della cultura beat e underground con il
progetto di Ettore Sottsass per la rivista 'Pianeta fresco'. I
molteplici canali della comunicazione tv sono raccontati
attraverso i progetti di Armando Testa per Carosello, ma anche
dai padiglioni Rai di Achille e Pier Giacomo Castiglioni per
Archizoom.
In mostra anche la riflessione sul corpo, rappresentata a
differenti scale: dal gioiello all'abito, dall'ideazione di
nuovi luoghi della cultura giovanile alla ridefinizione della
scena e alla riappropriazione dello spazio pubblico. Spazio
quindi alle sfilate happening ideate per Mare Moda Capri (Walter
Albini), all'affermazione dell'uomo moda (Carlo Palazzi) e della
maglieria (Albertina, Krizia). C'è poi il progetto
architettonico e territoriale: la città con le sue periferie
cresce con importanti interventi come il Gallaratese di
Aymonino, o il quartiere Paolo VI di Taranto della Nizzoli
Associati, mentre Gio Ponti riflette sulla forma del
grattacielo. Ed ancora, le nuove infrastrutture che stanno
trasformando l'Italia come i tratti autostradali con i suoi
autogrill (come quello di Renzo Zavanella), o il concorso per il
ponte sullo Stretto di Messina rappresentato dalle proposte di
Giuseppe Samonà e Pierluigi Nervi, o la trasformazione della
costa con la creazione di insediamenti turistici, come la Costa
Smeralda di Luigi Vietti e i villaggi Touring di Roberto Menghi.
(ANSA).