(ANSA) - PESCARA, 17 MAG - A fine maggio tutte le strutture
legate al turismo dovrebbero cominciare a riaprire, ma tra
scelta della mèta, decisione e prenotazione, i frutti non si
vedranno prima di metà giugno. E' l'analisi di Lucio Laureti,
presidente della Sezione Turismo di Confindustria Chieti
Pescara, sulle prospettive di un settore da cui ci si attende
molto per la ripresa economica. "Se è vero che ci sarà più
turismo di prossimità e mancherà parte del turismo
internazionale, che era una fetta importante delle prenotazioni
in Italia - osserva Laureti - c'è anche da considerare che, a
fronte di milioni di persone che hanno sofferto per la pandemia,
ce ne sono altri milioni, dipendenti pubblici o privati non
interessati dalla cassa integrazione, che hanno potuto
risparmiare perché con le restrizioni hanno avuto meno occasioni
di spesa".
Soprattutto, sottolinea Laureti, "dovremmo invitare la
politica ad aiutare il settore il turismo, forse l'unico che dà
occupazione immediata. Quando parliamo di Pil per l'Abruzzo
pensiamo sempre all'automotive, ma bisogna osservare che il
turismo ha un moltiplicatore molto più elevato". Se in altri
settori per la produzione occorre che passi del tempo, per il
turismo più reddito significa più spesa, quindi un circolo
virtuoso.
"Prendiamo con grande favore la Bandiera Blu di Pescara e di
Francavilla al Mare, i due sindaci hanno puntato sulla qualità
delle acque nel loro programma, anche se per le due città deve
essere solo un punto di partenza. Vorremmo - aggiunge Laureti -
che lo standard si estendesse anche a Montesilvano e non
possiamo dimenticare i problemi legati a clima, vasche di
colmata, depuratori, al fiume Pescara". A tal proposito, secondo
Laureti "si sta facendo poco e in ritardo in tema di erosione
della spiaggia, ci sono programmi regionali che non partiranno
prima dell'autunno prossimo. La questione erosione impatterà sui
ricavi di tutti gli stabilimenti balneari, qualcosa si potrebbe
fare fino a metà giugno con ripascimenti provvisori".
Poi il tema della sopravvivenza delle aziende del settore in
questo lungo periodo di limitazioni e incertezze. "I mutui sono
stati congelati, le aziende che avevano dipendenti li hanno
messi in cassa integrazione, le tasse sono state traslate, l'Imu
è stata annullata per 2020 e 2021. C'è purtroppo da dire che nel
2020 quasi il 40% delle aziende, vista l'incertezza, non ha
riaperto - osserva Laureti - Per aiutare il settore, a livello
nazionale sarebbe bene ripristinare il bonus vacanze,
attualmente ci sono solo quelli non fruiti nel 2020; è stato
esteso il periodo di godimento fino al 31 dicembre, ma non ne
sono stati emessi di nuovi".
"A livello regionale come Confidustria, insieme alle altre
associazioni, cercheremo di stare vicini alla Regione Abruzzo
per caratterizzare l'offerta - conclude Laureti - Si dovrebbero
avere le idee più chiare, investire di più sulla comunicazione,
far capire cosa si viene a fare in vacanza in Abruzzo. Se sono
chiari i programmi, anche gli operatori potranno organizzarsi e
proporsi meglio". (ANSA).