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Renzi-Conte, lo strappo è più vicino

Accordo sulla prescrizione, ma si guarda ai responsabili. Aderiscono a Italia Viva Tommaso Cermo e Michela Rostan

E' scontro aperto tra Renzi e Conte, si avvicina l'ipotesi di uno strappo. Mentre nella maggioranza viene trovato l'accordo sul decreto intercettazioni, Italia Viva fa la sua campagna acquisti e incassa due passaggi dal Pd, ora ha 30 deputati e 18 senatori. Iv voterà la fiducia ma avverte: 'Chi forza a colpi di emendamento spacca la maggioranza". Il governo pone la fiducia sul decreto Milleproroghe, dibattito aperto sulla prescrizione. Renzi: 'Da Conte prova muscolare sulla giustizia'. Intanto si muovono i senatori 'responsabili', che si vedranno per concordare una linea da adottare rispetto al governo.

Intanto Tommaso Cerno (senatore PD) e Michela Rostan (deputata di Leu) aderiscono a Italia viva. Cerno diventerebbe così il diciottesimo senatore di Italia viva, Rostan la trentesima deputata. "Ci davano per morti e invece...", notano fonti renziane.

"Doveva esserci la fuga da Italia Viva - sottolineano fonti interne - e invece il partito di Renzi cresce. Oggi Michela Rostan ha lasciato Leu e Tommaso Cerno ha lasciato il Pd. Italia Viva ha oggi 30 deputati e 18 senatori".

"Il senatore Cerno - dichiara in una nota il consigliere capitolino del Pd e esponente dei democratici di Roma Giovanni Zannola - che ha fatto la battaglia No Tav in dissenso dal gruppo Pd al Senato la scorsa estate, passa a Italia Viva che presenta tra due giorni con Renzi un piano shock sulle infrastrutture. Siamo alle comiche". 

Michela Rostan ha inviato venerdì scorso una missiva al gruppo di Leu con cui annuncia "l'intenzione di lasciare il gruppo parlamentare di Liberi e uguali". "Formalizzerò nelle prossime ore, nelle sedi istituzionali, tale scelta. L'origine di questa determinazione- si legge nella missiva - è nella difficoltà ormai manifesta di affrontare battaglie politiche che considero importanti, in totale solitudine. E' successo di recente in due circostanze: una è l'impegno per consentire il rinnovo per i farmaci che combattono l'epatite C di restare nel Fondo per gli innovativi per qualche mese ancora dopo la scadenza prevista in aprile. Ho voluto in commissione una Indagine conoscitiva sul tema. Abbiamo tenuto decine di audizioni: si è sollevata unanime una voce. Malati, associazioni, medici ci hanno detto che siamo prossimi a debellare l'epatite C. Ma vanno rinnovati i farmaci innovativi, per almeno altri 6/12 mesi. Una scelta avversata per interessi economici dall'Aifa". "Ho provato a far inserire tale rinnovo nel Milleproroghe, senza nulla di fatto. Né in sede governativa, nel decreto, né in Parlamento con emendamenti. Dal nostro Ministro della Salute, informato di tutto, è arrivato un parere contrario, evidentemente ispirato dall'Aifa". "La seconda sconfitta, con le medesime modalità, è arrivata sulla legge per il contrasto alle violenze su medici e personale sanitario in servizio. Sono impegnata fin dall'inizio della legislatura per il riconoscimento a queste figure dello status di Pubblico Ufficiale. Lo chiedono loro stessi: l'Ordine, i sindacati. La mia proposta di legge in merito fu sottoscritta anche da Roberto Speranza. In commissione, quando l'ho tradotta in emendamento, dal Governo è arrivato parere contrario. E la maggioranza ha votato contro". "Francamente sono bocconi troppo amari da digerire- prosegue Rostan nella lettera -soprattutto perché arrivano da un comparto dove abbiamo una nostra significativa presenza politica che, per paradosso, invece di sostenerci nelle battaglie, ci viene contro".

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