(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Per la prima volta i nuovi casi
nel Lazio superano la soglia dei duemila. Su oltre 25 mila
tamponi si registrano oggi 2.246 positivi (+251 rispetto a
ieri), 17 i decessi e 194 i guariti. Il rapporto tra positivi e
i tamponi è a 8,8%. "Ringrazio tutti gli operatori dei nostri
servizi dell'emergenza per l'attività che stanno svolgendo nel
rispetto dei protocolli clinici per i pazienti Covid e non
Covid" ha detto l'assessore regionale alla Sanità, Alessio
D'Amato, sottolineando: "E' una fase di grande pressione sui
servizi, ma in nessun caso viene meno la sicurezza grazie alla
separazione dei percorsi fin dalla fase del pre-triage. Ora
tutto dipende dal rigore nei comportamenti delle persone - ha
aggiunto -. Bisogna evitare tutte le occasioni di contatto che
non siano strettamente necessarie. Non si può scambiare causa
per effetto. La causa dipende dai comportamenti individuali,
l'effetto è ciò che viene chiesto ai servizi sanitari. Il tema
di fondo è raffreddare la curva del virus".Circa la metà dei
nuovi casi è nella città di Roma. Nelle altre province se ne
registrano 715. Nella Asl di Frosinone, in particolare, sono 268
e in quella di Viterbo 224. Finora sono stati 3.700 i casi
positivi nelle scuole della regione di cui 3.007 studenti e 693
del personale scolastico. Sono state registrate 138 scuole con
focolaio e 11 quelle chiuse dalle Asl temporaneamente per le
operazioni di sanificazione. Dall'inizio dell'attività su Roma
delle Unità mobili Usca-r per la gestione a domicilio dei codici
verdi sono stati evitati circa 100 accessi inappropriati ai
pronto soccorso. Ancora 156 posti negli alberghi assistiti da
personale sanitario. Intanto oggi allo Spallanzani sono stati
formati 19 medici e 38 infermieri militari dai coordinatori
tecnici delle Uscar "per essere inseriti - ha spiegato il
direttore sanitario dell'istituto, Francesco Vaia - nelle equipe
che andranno sul territorio su triplice funzione: sostenere i
drive-in, andare in emergenza lì dove abbiamo casi di cluster e
sopratutto la domiciliarità, ovvero una delle mosse strategiche
per farci uscire dalla emergenza". (ANSA).