(ANSA) - ROMA, 18 MAG - Il miele millefiori, testimone della
biodiversità, è la varietà preferita dal 27% degli italiani,
seguito da quello di acacia (24%) e di castagno (22%).Viene
utilizzato come dolcificante per bevande (59%), mentre il 52%
lo mangia spalmato sul pane. E se il 49%, per lo più donne, lo
impiega per combattere i malanni di stagione, il 34% ne fa uso
nelle preparazioni alimentari. E' quanto emerge dal sondaggio
della rivista Vita in Campagna realizzato su un campione
nazionale di 1300 hobby farmer, per valutare le abitudini
rispetto a questo alimento in vista della Giornata mondiale
delle api del 20 maggio. Sul fronte degli acquisto, oltre 2
italiani su 3 si rivolge dai produttori locali, mentre il 20% va
in supermercati o negozi alimentari. Un segnale incoraggiante
per il mondo dei piccoli produttori agricoli e che rappresenta
un legame virtuoso con il territorio e con le scelte a
chilometro zero. Considerevole il dato sull'autoproduzione che
raggiunge il 13%, con una prevalenza di apicoltori uomini.
I consumi di miele in Italia sono in crescita negli ultimi
anni, ma ancora lontani dai livelli degli altri paesi europei.
Se il pro-capite medio è di 500 grammi, mentre in Germania
raggiunge una quota tripla. Un aumento che, secondo Paolo
Fontana, apidologo presso la Fondazione Edmund Mach, presidente
della World Biodiversity Association e apicoltore, si è
interrotta nel 2021 (-14% di consumi, -40% di produzione
rispetto alla media degli ultimi anni), per il cambiamento
climatico. La produzione annuale nazionale, infatti, non riesce
a soddisfare il fabbisogno (l'Italia è il sesto importatore al
mondo), un paese che potrebbe essere il luogo ideale per le api
dove ci sono 1,5 milioni di alveari nel 2021. In netto aumento
i produttori di miele che oggi sono 73 mila, di cui il 70% per
autoconsumo e il 30% professionisti. E sono in particolare gli
hobbisti a crescere: nel 2017 erano 3 mila mentre nel 2021 sono
saliti a 52 mila. (ANSA).