(ANSA) - BOLOGNA, 26 FEB - Si è chiuso con il miglior
risultato degli ultimi sette anni, registrando un utile netto di
1,4 milioni di euro, l'esercizio 2015 di Metalcastello, azienda
dell'Appennino bolognese, produttrice di ingranaggi per
trasmissioni meccaniche utilizzate nei settori delle macchine
per movimento terra, trattori agricoli per medie ed elevate
potenze, veicoli industriali e applicazioni navali.
Nata a Porretta Terme nel 1952 la società ha riportato, nel
corso degli ultimi dodici mesi, un giro d'affari di circa 50
milioni di euro e vede impiegati oltre 250 dipendenti negli
stabilimenti sui colli alle spalle di Bologna, di Castel di
Casio e di Gaggio Montano. Acquisita, alla fine del 2014, dal
gruppo spagnolo Cie Automotive, colosso nel comparto dei
componenti per il settore automotive con stabilimenti in Nord
America, Sud America, Europa ed Asia.
"Sono convinto - osserva in una nota l'ad della società,
Stefano Scutigliani - che i risultati della Metalcastello
rappresentino un bel segnale per l'Alta Valle del Reno, colpita
ultimamente da una crisi che ha toccato vari comparti. Oggi -
aggiunge - siamo tra le poche aziende della zona ad essere
pienamente produttive, senza procedure in corso né
ammortizzatori sociali attivati. Segno evidente che uscire dalla
crisi si può, basta somministrare la medicina giusta. Voglio in
primis sottolineare che il merito di questo cambiamento -
puntualizza - è totalmente attribuibile al nostro personale che
ha condiviso pienamente l'obiettivo che ci eravamo posti: nel
nostro caso sono state strategiche le misure di salvaguardia,
prese circa due anni fa, associate a cambiamenti organizzativi
importanti uniti alla flessibilità del lavoro".
In controtendenza, da parte di Metalcastello, la scelta di
consolidare la propria presenza sul territorio valorizzando la
comunità di cui si è parte.
"Molte multinazionali", continua Scutigliani, "hanno reagito
alla crisi delocalizzando. Noi siamo convinti invece che sia
necessario essere competitivi in casa propria: solo così si può
battere la concorrenza globale e creare nuove opportunità di
lavoro. Anche noi abbiamo un'azienda che produce in India, ma è
funzionale solamente alla gestione della nostra clientela
multinazionale che ha bisogno di fonti di approvvigionamento
localizzate in Asia. Non certo per fornire i mercati
occidentali, siano essi europei o americani".
Quanto al futuro, nuove prospettive, dovrebbero giungere
dalla recente acquisizione da parte del gruppo Cie Automotive.
Entrare a far parte del colosso iberico, argomenta ancora l'ad
bolognese, "significa aprire le porte ad un mercato, quello
automobilistico, che oggi rappresenta una percentuale marginale
del nostro fatturato. La nuova strategia di penetrazione
geografica e settoriale - chiosa Scutigliani - ci porterà
inevitabilmente ad una crescita nel medio termine che si
tradurrà in nuovi investimenti tecnologici e nuove opportunità
di lavoro". (ANSA).