Nonostante la revoca dell'autorizzazione da parte del Comune di Castano Primo, confermata dalla Prefettura, prosegue per il secondo giorno il raduno nazionale di CasaPound nell'area feste del paese a una trentina di chilometri da Milano. Lo spazio in via Mantegna, dove è stato allestito il palco circondato da stand, bandiere italiane e simboli di CasaPound, non è stato sgomberato. E il timore di disordini per ora si è rivelato infondato. Si sono radunate nell'area circa 200 persone aderenti al movimento e ad altre associazioni di estrema destra. All'esterno una cinquantina di poliziotti e carabinieri, che presidiano gli accessi. Il raduno si venerdì poco dopo le 18 con un convegno sull'immigrazione moderato dal giornalista di Libero Francesco Borgonovo con, tra gli ospiti, il senatore della Lega Nord Raffaele Volpi. E con una telefonata del direttore di Libero, Maurizio Belpietro.  La manifestazione è proseguita sabato con una serie di incontri tra associazioni di destra e l'apertura di stand con libri e cd musicali. 

"Quando non vengono commessi reati a chiunque deve essere consentito di discutere - ha affermato Belpietro - il divieto è stata una manifestazione di intolleranza". Venerdì il sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello, eletto con una lista civica di centrosinistra, aveva revocato infatti l'autorizzazione all'utilizzo dell'impianto comunale per la festa. Divieto confermato sabato dalla Prefettura di Milano, al termine di una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza. "Abbiamo avvisato la Procura - ha spiegato Pignatiello - del fatto che nella struttura ci sono persone non autorizzate". In questi giorni, inoltre, si sono rincorsi gli interventi di politici locali e nazionali sull'opportunità di autorizzare o meno la festa.

I partecipanti al raduno rischiano ora una denuncia per manifestazione non autorizzata. Ipotesi che "non fa paura" al presidente nazionale di CasaPound, Gianluca Iannone. "Se ci arriverà una denuncia - ha affermato - la metteremo nella nostra collezione. La revoca dell'autorizzazione è stata un atto di prepotenza, e noi le prepotenze le combattiamo". In attesa di eventuali provvedimenti delle autorità, sono iniziati quindi regolarmente i convegni e le iniziative in programma, nell'area feste alla periferia del paese, affollata anche sabato da frequentatori del vicino centro sportivo incuriositi dalla presenza delle forze dell'ordine, dove sono comparse scritte come 'Free Palestine', 'Maro' liberi' e 'Prima gli italiani', stampate su magliette o striscioni.