(ANSA) - ROMA, 29 MAG - "In Italia ci sono circa 14 milioni
di over 65, di cui oltre il 40% con almeno una patologia cronica
grave, e quasi 4 milioni in condizioni di fragilità
sociosanitaria. Ciononostante, ci sono voluti più di vent'anni
per dotare il nostro Paese di una legge quadro sugli anziani, ma
finalmente anche da noi si parla di regia unica e di un sistema
organico di interventi sociali, sanitari e sociosanitari per
dare una risposta adeguata ai loro bisogni. Ora dobbiamo
diffondere quelle reti integrate di servizi di cui la
cooperazione è stata pioniera, ma per farlo abbiamo bisogno di
professionisti e di formare un contingente di operatori da
impiegare sul territorio". Così Giuseppe Milanese, presidente
Confcooperative Sanità nel corso del convegno "Legge 33/2023, un
nuovo patto tra generazioni" voluto da Confcooperative per fare
il punto sulla riforma e presentare le proposte della
cooperazione.
"Da oltre trenta anni le cooperative sociali hanno svolto un
ruolo sussidiario, collaborando con la pubblica amministrazione
per garantire servizi di welfare (sanitari, sociosanitario e
socioassistenziali), ogni giorno a circa 7 milioni di utenti,
spesso alle fasce più fragili e vulnerabili del paese. Ma tutto
ciò che abbiamo fatto richiede una presa in carico complessiva
delle persone anziane, che sappia guardare alle prestazioni
sociosanitarie ed al complesso a tutte quelle iniziative ed e
quei servizi di assistenza che rispondono alla più grande
fragilità della persona anziana, che è quella di essere lasciati
soli senza spazi relazionali e di ascolto adeguati. Dobbiamo
valorizzare il nostro patrimonio di imprenditorialità e
professionalità con iniziative che ci consentano rendere sempre
più strutturati ed innovativi i nostri servizi attraverso
l'integrazione tra sociale e sanità, tra Leps e Lea ed
attraverso la massima efficacia nella spesa pubblica PNRR
compreso. Tutta la nostra filiera è pronta ad accettare questa
scommessa, per renderla concreta anche tramite il valore che ci
viene riconosciuto nei territori", afferma Stefano Granata,
presidente di Confcooperative Federsolidarietà..
Per il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, "il
sistema cooperativo è pronto a dare il proprio contributo con
6.440 imprese attive nell'area sanitaria e sociale, oltre 270
mila addetti, 14,3 MLD di euro fatturato aggregato, 374 mila
soci cooperatori e poco meno di 5 milioni utenti assisti".
"Rafforzare la collaborazione con il sistema pubblico per
l'affidamento alle cooperative dei servizi rivolti alla non
autosufficienza ed alle cronicità. Realizzare reti integrate di
offerta le capaci di gestire tutto il percorso assistenziale sul
territorio, avvalendosi di equipe multiprofessionali,
coinvolgendo le cooperative della medicina generale così come la
farmacia dei servizi. Sostenere la presa in carico totale degli
anziani utilizzando le risorse previste per i LEPS, valorizzando
la rete della cooperazione sociale. Garantire un'assistenza
domiciliare continuativa di 15-20 ore mese a ciascun utente
attraverso un mix di interventi sanitari, sociosanitari e
sociali. Implementare la figura dell'Ooss-Fc come una delle
risposte immediate alla carenza di personale": queste alcune
delle proposte per la politica e le Istituzioni, rappresentate
dalla presenza ai lavori di Maria Teresa Bellucci, viceministro
del Lavoro e delle Politiche Sociali e Luciano Ciocchetti,
vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei
Deputati. (ANSA).