"Continuiamo a chiedere al Signore che protegga il mondo intero dalla pandemia. E a tutti, senza esclusione di sorta, sia data presto la possibilità di mettersi al riparo attraverso il vaccino". Nel vero e proprio Santuario all'aperto allestito nei Giardini Vaticani, all'ombra del Cupolone, papa Francesco ha chiuso così la recita del Rosario e l'intera maratona di preghiera indetta in questo mese di maggio, e alternatasi attraverso 30 santuari marinai in tutto il mondo, per invocare la fine della pandemia e la ripresa delle attività lavorative e sociali.
"Ho vista tanta partecipazione nel popolo di Dio, anche attraverso i mezzi di comunicazione", ha riconosciuto il Pontefice, che ha voluto ringraziare il Dicastero per la Nuova evangelizzazione, coordinatore dell'iniziativa, i trenta santuari sparsi nei cinque continenti (in Italia erano quelli di Loreto e Pompei) e la diocesi tedesca di Augsburg, che per quest'ultima tappa ha portato in Vaticano dalla Baviera e fatto dono di una copia dell'icona settecentesca della Vergine "che scioglie i nodi", tanto cara a papa Bergoglio e da lui incoronata al termine del rito.
"Ti preghiamo, o Madre Santa, scogli i nodi che ci opprimono materialmente e spiritualmente", ha invocato Francesco introducendo la recita del Rosario. "Nel corso di questo mese di maggio con tanti fedeli ci siamo uniti in preghiera con vari Santuari sparsi per il mondo intero e a te dedicati, o Maria nostra Madre Santa. Ti abbiamo chiesto di intercedere per noi presso tuo Figlio Gesù. Ogni giorno, tenendo tra le mani la corona del Santo rosario, abbiamo rivolto i nostri occhi a te, Madre di misericordia, supplicandoti perché finisca la pandemia e l'umanità possa riprendere la vita di ogni giorno con maggior sicurezza", ha ricordato.
"Stasera ci raduniamo di fronte a te, nostra Vergine Madre, venerata in questa immagine come Colei che scoglie i nodi - ha aggiunto il Papa -. Tanti, infatti, sono i nodi che si stringono attorno alle nostre esistenze e legano le nostre attività. Sono nodi dell'egoismo e dell'indifferenza, nodi economici e sociali, nodi della violenza e della guerra".
Ad animare il Rosario di questa sera, tra gli altri, i bambini della prima Comunione della parrocchia di Santa Maria della Grotticella a Viterbo, che per prima in Italia ha messo i propri locali a disposizione della Asl per allestirvi un centro vaccinale. E cinque sono state le intenzioni di preghiera affidate alla Vergine, cinque "nodi" da sciogliere, per alimentare la speranza negli uomini.
Il primo nodo da sciogliere era quello "della relazionalità ferita, della solitudine e dell'indifferenza, divenute in questo tempo più profonde". Il secondo era dedicato "alla disoccupazione, con una particolare attenzione a quella giovanile, femminile, dei padri di famiglia e di chi sta cercando di difendere i propri dipendenti".
Il terzo era rappresentato "dal dramma della violenza, in particolare quella scaturita in famiglia, in casa tra le mura domestiche, verso le donne oppure deflagrata nelle tensioni sociali generate dall'incertezza della crisi". Il quarto si riferiva "al progresso umano, che la ricerca scientifica è chiamata a sostenere, mettendo in comune le scoperte perché possano essere accessibili a tutti, soprattutto ai più deboli e poveri".
Il quinto nodo, infine, era quello "della pastorale: le Chiese locali, le parrocchie, gli oratori, i centri pastorali e di evangelizzazione possano ritrovare entusiasmo e nuovo slancio in tutta la vita pastorale e i giovani possano sposarsi e costruire una famiglia e un futuro".