(ANSA) - SAN MARINO, 2 DIC - "I coralli provenienti
dall'Indonesia erano stati regolarmente autorizzati
all'esportazione da parte delle autorità locali indonesiane e,
in base alla documentazione fornita, erano stati
conseguentemente autorizzati dall'autorità preposta sammarinese,
nello specifico la U.O.S. Sanità Veterinaria del Dipartimento
Prevenzione dell'ISS. Si precisa che in questi anni sono state
eseguite numerose operazioni commerciali, senza che venisse
rilevata alcuna irregolarità dal primo organo preposto al
controllo che è il Corpo Forestale Italiano". Lo afferma una
nota dell'Iss-Isituto per la sicurezza sociale della Repubblica
di San Marino "a seguito del servizio televisivo di Striscia la
Notizia, in onda ieri 1 dicembre, e dei successivi articoli di
stampa".
L'Iss ricorda che San Marino ha aderito nel 2005 alla
Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate
di estinzione, o CITES.
"È quanto mai opportuno sottolineare infatti, che tutte le
importazioni da paesi terzi di specimen CITES, prima di arrivare
sul territorio sammarinese, sono obbligatoriamente sottoposte al
controllo doganale da parte del CFS (Corpo Forestale dello
Stato italiano), e solo se i prodotti sono regolari sia dal
punto di vista documentale che sostanziale, sono liberalizzati e
possono giungere alle aziende sammarinesi; tutto ciò viene
confermato da un visto che viene posto sulla licenza di
importazione sammarinese da parte degli Agenti della forestale
cosa che è avvenuta per tutte le importazioni di coralli dal
2014 ad oggi. Conferma di quanto affermato si riscontra anche
nel servizio di Striscia la Notizia, dato che, la merce ha
superato il controllo doganale, sia da parte del CFS sia dei
Servizi Veterinari doganali di Fiumicino, in quanto trattandosi
di animali vivi, è necessaria anche una documentazione ed un
controllo di tipo sanitario".
"Una ulteriore nota va fatta sull'affermazione fatta dal
conduttore del servizio televisivo, che afferma che i coralli
'sono stati pescati' - viene spiegato -. Anche in questo caso
nessun mistero o irregolarità; sui documenti CITES, va riportata
fra l'altro 'l'origine' degli specimen, quindi o prelevati
dall'ambiente naturale (si usa la sigla W-wilde) o allevati, (in
tal caso la sigla è F- factory). Nella spedizione erano
compresi, in quanto consentiti, sia coralli W sia coralli F.
Da ultimo, a conferma che le autorità preposte sammarinesi
operano correttamente ed in completa trasparenza, è bene
sottolineare che annualmente è compito dei Paesi aderenti alla
Convenzione CITES, inviare al Segretariato CITES il riepilogo di
tutte le importazioni, esportazioni, ri-esportazioni effettuate.
Cosa che da parte sammarinese è stata fatta sia per gli anni
2014 e 2015 (a gennaio verrà invita la relazione per il 2016).
Pertanto il Segretariato sa benissimo quanti e quali coralli
sono stati movimentati verso San Marino, se pescati o allevati,
ed in questi anni nulla è stato eccepito. Un'ultima
precisazione: i pesci tropicali indicati nel servizio non erano
destinati al nostro Paese, in quanto dalla documentazione
sanitaria fornita dovevano arrivare solo specimen coralli".
(ANSA).