(ANSA) - MILANO, 29 MAG - JOSH NILAND, "IL GRANDE LIBRO DEL
PESCE" (EDITORE GIUNTI, PP. 256, EURO 39,00)
Si chiama "Il grande libro del pesce" e, in poco tempo, è
diventato un testo di riferimento per chi cerca di spingere al
massimo le potenzialità della cucina di mare: in particolare con
l'utilizzo di un "quinto quarto" che non ha zampe ma pinne, ad
esempio, ma anche con le tecniche di frollatura declinate, anche
qui, in versione ittica. Una novità per una cucina ancora poco
percorsa, anche se non mancano esempi simili anche in Italia:
l'autore del volume, che ha come titolo originale The Whole Fish
Cookbook è Josh Niland, proprietario e chef del Saint Peter di
Sidney: un ristorante che dal 2016, anno della sua apertura, ha
iniziato a rimettere in discussione ogni canone fisso della
cucina di pesce.
E' il primo libro dello chef che parte con le osservazioni
sul come sceglierlo, ma allo stesso tempo muove una
considerazione gastrofilosofica sulla prevalenza della cucina di
carne rispetto a quella di pesce, passando poi a scardinare il
detto comune del "fresco è meglio". Certo fa discutere e genera
qualche dubbio l'affermazione di Niland secondo cui "un pesce
appena catturato ha pochissimo aroma e sapore": ma è proprio
questa considerazione che lo spinge a indagarne gli straordinari
e affascinanti processi di frollatura e maturazione.
Si tratta un mondo in larga parte inesplorato e, per certi
versi, parallelo a quello della carne: e così nel volume di
Niland si trovano ricette (e, più ancora, metodologie) per
ottenere il prosciutto speziato di aguglia, o il guanciale di
pesce re, o il pastrami di carangide. Gli scarti del pesce sono
utilizzati a tutto tondo (sfiorando, anzi superando l'estremo
con le "nuvolette" che utilizzano occhi di pesce e calamari). Il
mare senza confini dell'autore esplora anche il sanguinaccio
preparato con carangide, ricciola o maccarello; poi sofferma le
preparazioni con fegato di dotto o branzino, cuore e milza fino
a toccare una delle ricette più estreme, la mortadella di
liquido seminale di pesce: si utilizza quello di maccarello
reale o carangide. (ANSA).
Del pesce non si butta via nulla, parola di Josh Niland
Sperimentazione a tutto tondo nel libro dello chef australiano
