(ANSA) - PERUGIA, 12 FEB - Continua l'attenzione della
Regione sulla non autosufficienza e sulle persone con gravissima
disabilità che necessitano di assistenza continuativa. La Giunta
umbra - su proposta dell'assessore a Salute, Coesione sociale e
Welfare, Luca Barberini - ha assegnato 7,6 milioni di euro alle
Aziende sanitarie territoriali, ripartendo il Fondo nazionale
per la non autosufficienza 2018, e prorogato una serie di misure
a sostegno dell'assistenza domiciliare.
"Questi interventi - spiega Barberini - vanno a integrare i
servizi sociosanitari sul territorio per le persone non
autosufficienti, sostenendo chi si trova in maggiore difficoltà.
Si tratta di un modo per essere vicini non solo ai malati ma
anche alle famiglie, che si fanno carico di curarli
quotidianamente a casa, in situazioni molto complesse.
L'obiettivo è garantire un'assistenza di qualità salvaguardando
la domiciliarità, cioè il mantenimento del soggetto con grave
patologia nel proprio ambiente, sostenendo la risorsa
rappresentata dalla famiglia".
In particolare, rispetto alla somma complessiva stanziata -
spiega la Regione -, si è stabilito di destinare almeno il 50
per cento delle risorse per interventi a favore di cittadini con
disabilità gravissima, incluse le persone affette da Sclerosi
laterale amiotrofica (Sla) e quelle in stato di demenza molto
grave, tra cui i soggetti con morbo di Alzheimer in tale
condizione. I fondi sono stati assegnati con vincolo di
destinazione ai Distretti sanitari e ripartiti tra i diversi
territori in base alla popolazione residente, all'incidenza
degli anziani over 74 anni, al numero di assegni di invalidità
al cento per cento erogati. Le Aziende sanitarie territoriali
potranno, comunque, procedere all'eventuale rimodulazione, a
seconda della necessità e dell'effettiva presenza, nei singoli
territori, dei cittadini non autosufficienti e con disabilità.
In questo quadro, particolare attenzione è stata riservata
all'assistenza indiretta per le disabilità gravissime. È stato,
infatti, esteso per tutto l'anno 2019 l'assegno di cura mensile
di 1.200 euro per potenziare l'assistenza a domicilio a favore
di persone con gravissime patologie invalidanti, associate a
malattia rara.
Contestualmente è stato confermato il contributo mensile di
600 euro per soggetti con gravissima disabilità non associata a
malattia rara. Queste due misure sono state introdotte, per la
prima volta in Umbria, a decorrere dal 2017. Resta invariata la
normativa che prevede risorse fino a 1.200 mensili euro per
l'assistenza a persone affette da Sla.
I fondi stanziati per gli assegni di cura sono destinati a
sostenere le funzioni assistenziali svolte da familiari, o da
altri soggetti "caregiver", verso persone con gravissime
disabilità associate o meno a patologie rare, spesso in
condizione di dipendenza vitale. Situazioni che possono
riguardare bambini, giovani, adulti e anziani con disabilità
irreversibili e non modificabili, che necessitano di cure
continuative e di monitoraggio 24 ore su 24 per prevenire
ulteriori aggravamenti.
Possono accedere agli assegni di cura persone residenti in
Umbria, con gravissima disabilità associata o meno a malattia
rara a seconda dei casi, che siano assistite a casa. È
necessaria una valutazione preliminare operata dall'Unità
multidisciplinare di valutazione (Umv) del Centro di salute di
competenza, presso il quale è disponibile l'apposita
modulistica. Sono esclusi dal beneficio economico i soggetti
ospiti in strutture residenziali di qualsiasi tipo.
Nel 2018, in Umbria - ricorda ancora la Regione -, sono stati
investiti circa 4,9 milioni di euro per interventi di assistenza
indiretta a persone non autosufficienti e con gravissima
disabilità. In particolare, sono stati 95 quelli a sostegno di
persone con Sla (44 Usl Umbria 1 e 51 Usl Umbria 2) per una
spesa di circa 831 mila euro; 398 quelli per soggetti con
gravissima disabilità (208 Usl Umbria 1 e 190 Usl Umbria 2) per
un importo di circa 2,5 milioni di euro; 130 quelli per
cittadini con gravissima disabilità associata a malattia rara
(57 Usl Umbria 1 e 73 Usl Umbria 2) per circa 1,6 milioni di
euro. (ANSA).