(ANSA) - ORVIETO (TERNI), 17 MAG - Le recenti emergenze
infettive che si sono verificate sul territorio nazionale, in
particolare l'epidemia di Chikungunya e quella di influenza
aviaria, i casi di malaria, hanno evidenziato l'importanza di
essere informati e preparati, ma anche di considerare il
contesto nazionale in funzione di una condivisione delle
conoscenze tra i settori medico-veterinario e della promozione
di collaborazione e integrazione per definire strategie di
intervento integrate e "OneHealth". Con questo obiettivo Cersal
(Centro di Ricerca e formazione per la Salute unica e
l'Alimentazione), Regione Umbria, Università di Perugia, Azienda
Usl Umbria 2, in collaborazione con la Scuola di Amministrazione
Pubblica di Villa Umbria, hanno promosso ad Orvieto il corso di
formazione "Malattie infettive emergenti e riemergenti" che ha
visto la partecipazione dei massimi esperti nazionali del
settore.
Dopo i convegni dei mesi scorsi sull'antibiotico-resistenza,
sulla salute della popolazione anziana e sul contrasto al
doping, si tratta - ha sottolineato l'Usl 2 in una nota - della
"ennesima iniziativa di alto valore scientifico" promossa dal
Cersal di Orvieto, un organismo istituito in convenzione tra la
Regione Umbria, l'Università degli Studi di Perugia, l'Istituto
Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche,
l'Azienda Usl Umbria 2, il Comune di Orvieto e la Fondazione per
il Centro Studi "Città di Orvieto", un polo di ricerca
scientifica che opera nei settori della salute unica e globale
(One Health / Global Health) e, quindi, delle interazioni uomo -
animali - ambiente con lo scopo di promuovere la cultura della
Salute Globale e la realizzazione di buone pratiche sostenibili
e riproducibili.
Apprezzamento è stato espresso anche dall'assessore regionale
alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini
che ha sottolineato come il Cersal "rappresenti un centro di
riferimento per la ricerca, la convegnistica e la formazione
nell'ambito della salute globale". "Il Cersal - ha aggiunto -
rappresenta oggi, con le sue attività, un polo di attrazione per
ricercatori, docenti universitari e studenti italiani e
stranieri. Le collaborazioni con alcune Università europee e
statunitensi, con l'Istituto Superiore di Sanità, con i centri
di ricerca e con gli Istituti Zooprofilattici italiani, nonché i
protocolli stilati con il Centro di Medicina Internazionale
Toscano rendono la struttura punto di riferimento interregionale
per collaborazioni di altissimo livello".
All'evento "Malattie infettive emergenti e riemergenti" hanno
preso parte, tra gli altri, Giovanni Rezza, Edoardo Pozio, Luca
Busani, Caterina Rizzo, Luigi Gradoni ed Ilaria Di Bartolo,
dell'Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Marini della
Fondazione E. Mach di Trento, Giovanni Pezzotti, Stefano
Marangon e Armando Giovannini, rispettivamente degli Istituti
Zooprofilattici dell'Umbria e delle Marche, delle Venezie e di
Teramo, Luca Mechelli e Fabrizia Veronesi dell'Università degli
Studi di Perugia. Con loro medici di sanità pubblica,
veterinari, farmacisti, chimici, biologi ed altre professioni
sanitarie dipendenti del Servizio sanitario regionale che
operano nel settore. (ANSA).