(ANSA) - BOLOGNA, 25 SET - Quella italiana è una popolazione che invecchia, in cui le patologie croniche sono sempre più diffuse. Tra queste l'artrosi, fra le malattie croniche più frequenti nella popolazione e principale causa di disabilità dell'anziano. In Italia sono colpiti oltre 5 milioni di cittadini, determinando costi per il servizio sanitario nazionale di oltre 6,5 miliardi di euro. Se ne discuterà al convegno 'Terapie Infiltrative o Protesi nelle Artrosi distrettuali?', promosso da Medinforma in collaborazione con SIMG - Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, e il patrocinio dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, in programma l'11 novembre dalle 8.30 a Bologna, nella sala convegni di Medinforma (via Emilia Ponente 62/2A). Responsabile dell'evento, che riunirà specialisti delle più importanti strutture sanitarie italiane, sarà l'ortopedico Sara Violini.
"Le articolazioni - spiega il chirurgo ortopedico Lucio Catamo, coordinatore scientifico Medinforma e responsabile della UO di Villa Torri Hospital di Bologna - sono cerniere che con il tempo vanno incontro ad una fisiologica usura e, se utilizzate poco o male, possono alterarsi, per cui talora bisogna sostituirle per permettere lo svolgimento delle azioni di vita quotidiana ed in alcuni casi anche una ripresa di attività fisiche e sportive. Un corretto stile di vita e un tempestivo e adeguato trattamento permettono di ridurre le sofferenze e quindi i costi sanitari".
L'ultimo decennio di ricerca dedicata ai meccanismi patogenetici all'origine dell'osteoartrosi ha chiarito che gli aspetti relativi alle alterazioni metaboliche nei tessuti articolari costituiscono un'emergenza sanitaria sempre più rilevante. E le proiezioni indicano una crescita esponenziale della malattia nei prossimi anni, con conseguente coinvolgimento di operatori sanitari ed incremento della spesa sociale e sanitaria. Di conseguenza saranno in crescita un numero già altissimo di protesi impiantate: l'Italia si attesta tra i primi paesi in Europa con oltre 200mila interventi l'anno. Quali le terapie più sicure e i rimedi più efficaci per i pazienti? Se da un lato la sostituzione dell'articolazione con una protesi parziale o totale può essere la soluzione ad una limitazione funzionale grave e invalidante, la possibilità di trattare efficacemente la sintomatologia dolorosa con adeguate terapie farmacologiche e/o fisioterapiche coadiuvate da infiltrazioni articolari potrebbe permettere un minore ricorso alla chirurgia protesica, che vede l'Italia al 1/o posto in Europa, contribuendo a contenere i notevoli costi sopportati dal Ssn.
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