(ANSA) - BOLOGNA, 28 APR - Gli Stati Uniti rappresentano uno
dei mercati più attrattivi per i capitali delle aziende di tutto
il mondo e secondo 7 imprenditori bolognesi su 10 infatti (74%)
il mercato Usa è il migliore in cui investire i propri capitali.
Perchè ha un'economia solida e in continua espansione (60%), un
sistema fiscale certo e trasparente (53%) e una tassazione
vantaggiosa (48%). Tra le preoccupazioni principali che
inibiscono gli investimenti all'estero, la burocrazia (64%), la
scarsa conoscenza del sistema legale (61%) e la lenta ripresa
economica (58%).
È quanto emerge da un'indagine promossa da K&L Gates Legal
Observatory, l'osservatorio della sede di Milano dello studio
internazionale K&L Gates, che analizza il panorama legale nel
contesto italiano e internazionale. L'indagine, condotta in
preparazione al convegno di oggi "Investire in USA: crescita e
opportunità per le imprese", organizzato dall'American Chamber
of Commerce in Italy e K&L Gates in collaborazione con Banca
Popolare dell'Emilia Romagna e Confindustria Emilia Romagna, ha
preso a campione 50 imprenditori di Bologna e provincia
proponendo loro un questionario volto a comprendere come le
aziende considerano e valutano gli investimenti negli Stati
Uniti e se pensano di effettuarne nel loro futuro.
Dall'indagine è emerso che, nonostante molti imprenditori non
abbiano mai investito negli Stati Uniti (64%) o all'estero
(52%), ben 7 su 10 considerano un'operazione negli USA la
migliore opportunità per lo sviluppo della propria azienda (74%)
e hanno preso in considerazione la possibilità di farlo in
futuro (71%). Ad incoraggiare le aziende sono la presenza di un
mercato maturo e solido che può contare su quasi 320 milioni di
abitanti (61%), un sistema fiscale certo e trasparente che non
ammette "furbetti" (56%) sia per quanto riguarda l'import, sia
per quanto riguarda l'export, e una tassazione concretamente
vantaggiosa per le aziende straniere che vogliono investire
negli USA (52%).
Il sondaggio porta, inoltre, alla luce quegli aspetti che gli
imprenditori percepiscono come difficoltà maggiori
nell'approcciare gli investimenti oltreoceano che spesso,
proprio a causa di queste difficoltà vengono abbandonati: in
primis le questioni burocratiche (75%). Molti degli imprenditori
interrogati ritengono però che le criticità siano
controbilanciate, a partire da un grande potere d'acquisto delle
famiglie statunitensi (69%). (ANSA).