(ANSA) - BOLOGNA, 28 APR - La parziale rimozione delle
sanzioni internazionali crea opportunità di commercio e
investimenti in Iran anche per le aziende dell'Emilia-Romagna.
Di prospettive e di rischi imprenditoriali per le Pmi e le
grandi imprese che vogliono credere sull'Iran si è parlato oggi
a Bologna in un incontro organizzato da Banca Monte dei Paschi
di Siena insieme a Sace, Confimi Emilia, Camera di commercio e
industria italo-iraniana.
"I rischi si gestiscono insieme a partner che conoscono il
contesto e sono abituati a lavorare in determinati mercati - ha
commentato Elfo Bartalucci, responsabile di Banca Mps per
Emilia-Romagna e Lombardia Sud - e noi abbiamo sempre operato in
Iran, nel rispetto della normativa internazionale e
interfacciandoci con il Comitato di Sicurezza finanziaria del
Mef".
Sace in sinergia con il Gruppo Cdp, nell'ambito dell'ultima
missione del governo italiano in Iran, ha annunciato lo
stanziamento di 4 miliardi di euro per sostenere le forniture
italiane coinvolte in progetti per lo sviluppo di quel paese,
oltre a 800 milioni destinati a supportare la ripresa delle
attività delle Pmi italiane in loco. Fino al dicembre 2011,
quando le sanzioni furono inasprite, l'Italia era un partner
commerciale privilegiato con l'Iran. "Possiamo recuperare - ha
ricordato Giovanni Gorzanelli, presidente di Confimi Emilia -
senza dimenticare che avremo a che fare con competitori come
Russia, Cina e Brasile che in questi anni hanno continuato a
lavorare con l'Iran e si sono fortemente radicati nel Paese".
Confimi Emilia, associazione delle imprese manifatturiere del
territorio emiliano, conta 870 associati che occupano
complessivamente 12.700 persone e sviluppano un fatturato
globale di circa 3 miliardi di euro nelle province di Bologna,
Modena, Reggio Emilia e Parma.(ANSA).