(ANSA) - BOLOGNA, 27 NOV - La Regione Emilia-Romagna
"investirà sempre più sulla 'green economy', un settore che in
regione conta 2.251 imprese manifatturiere, come pilastro delle
politiche di governo, grazie a un piano energetico che ha già
raggiunto i traguardi che si era dato pochi anni fa e che sarà
ulteriormente potenziato per superare, nel 2020, gli obiettivi
dell'Unione europea". Con queste parole il presidente della
Giunta regionale, Stefano Bonaccini, ha chiuso i lavori degli
'Stati generali della Green Economy', lanciati a Bologna.
La giornata ha fatto da apripista a un percorso di confronto
con la società regionale, dalla quale, entro il prossimo anno,
nasceranno proposte per integrare e coordinare interventi e
azioni in materia di agricoltura, ambiente e attività
produttive. Sul palco della 'Sala 20 maggio 2012' della Terza
Torre, nella prima fase dei lavori dedicata allo stato dell'arte
e alle prospettive in tema di 'Green Economy, si sono alternati
esperti, direttori di fondazioni e rappresentanti della
Commissione europea.
Nella seconda hanno preso la parola gli assessori regionali
Palma Costi (Attività produttive), Paola Gazzolo (Ambiente) e
Simona Caselli (Agricoltura), che hanno fatto il punto sulle
politiche della giunta mirate alla realizzazione di una
'greening the industry'. Nel suo intervento, Costi ha
sottolineato "l'avvio del percorso per la realizzazione del
nuovo Piano energetico regionale (Per), che verrà adottato a
giugno 2016 e approvato entro ottobre, e che coinvolgerà i 294
sindaci impegnati in regione nei Piani d'azione per l'energia
sostenibile (Paes), oltre ad associazioni, imprese, Università
ed enti di ricerca". Non è mancato un riferimento ai risultati
conseguiti dal Piano triennale di attuazione (Pta) 2011-2013,
"che ha consentito un risparmio di 558 tonnellate equivalenti di
petrolio all'anno".
L'assessore Gazzolo si è invece concentrata sul passaggio
all'economia circolare, un cambio di rotta che "non può avvenire
senza politiche di 'greening'" e che ha spinto la Regione, con
una legge del 5 ottobre, a dare attuazione a disposizioni che
sostengono i capisaldi dell'economia circolare. L'assessore
Caselli ha infine posto l'accento sul Piano di sviluppo rurale
(Psr) 2014-2020 elaborato dalla Regione, collocato all'interno
della strategia avviata da viale Aldo Moro per una
'Competitività sostenibile', i cui cardini sono: produzione
integrata e Ocm, agricoltura biologica e interventi di risposta
ai cambiamenti climatici.
In particolare, il pacchetto 'Ambiente e clima' del Psr, per
il quale è prevista l'assegnazione di 509 milioni, mira a
"preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi
all'agricoltura e alla silvicultura - ha spiegato Caselli -
oltre che incentivare l'uso efficiente delle risorse e il
passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e
resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale". Tra
i settori che nel Piano rappresentano una priorità c'è
sicuramente il Biologico, a cui "sono state destinate risorse
dirette per 100 milioni, di cui 36 milioni già a bando" e che in
regione conta quasi 4.000 aziende, che portano l'Emilia-Romagna
al primo posto nel settore tra le regioni del Nord. (ANSA).