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Zaki: 'Si fermi la guerra, resisti forte Ucraina'

Cerimonia per l'anno accademico 2021-2022 il 26 febbraio

Si "fermi la guerra, resisti forte Ucraina. Forza Bologna". Con queste parole Patrick Zaki ha concluso il suo intervento in videocollegamento alla cerimonia per l'anno accademico dell'Università di Bologna. Parole seguite da un lungo applauso dell'Aula Magna Santa Lucia. "Se l'Università avesse preso un'altra decisione sul mio caso, nessuno l'avrebbe biasimata. Ma l'università ha scelto di stare al mio fianco, di combattere per la libertà di espressione del suo studente. Sarò per sempre sempre debitore all'università e alla città".

Zaki: 'Grato all'Universita' e a Bologna che hanno scelto di stare dalla mia parte'

"Vorrei cogliere questa occasione per ricordare che ci sono ancora centinaia di prigionieri di coscienza. Vorrei poterli nominare tutti ma ci vorrebbero dei giorni per cui ho scelto solo alcuni nomi che vorrei ricordaste: Ahmed, Samir, Alaa Abd El-Fatta, Ahmed Douma, Mohmaed Oxygen, Mohamed El-Baquer, Ziad El Eleimy, Hishamo Fouad".

 "Dalla mia piccolissima cella ho sognato spesso questo momento: la prima parte del sogno si è avverata, la seconda si avvererà appena tornerò nella mia Bologna".

"La mia famiglia, la mia fidanzata e io non ci siamo sentiti mai soli. Sin dal primo giorno siamo stati sommersi da un grande affetto attraverso chiamate, post, messaggi da tutto il mondo e specialmente da Bologna e dal resto d'Italia: tutti chiedevano di me e tutto questo è successo grazie alla posizione ferma che l'Università aveva deciso di tenere". Così Patrick George Zaki in videocollegamento dall'Egitto alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2021/2022 dell'Università di Bologna. Lo studente, che attende l'udienza in Egitto fissata al 6 aprile, ha ricordato il suo calvario di prigionia.

La cerimonia è stata aperta dall'intervento della ministra Maria Cristina Messa. "Le università oggi sono chiamate più che mai a far sentire la loro voce di pace, di libertà, di confronto democratico, di solidarietà. Questo è uno degli aspetti forse più antichi dell'Università ma purtroppo ancora tanto moderni". Così la ministra dell'Università e della Ricerca riferendosi alla guerra in Ucraina. "È un grande onore per me essere qui, a Bologna, in una città che ieri sera non ha esitato a scendere in piazza", "un grande segno per tutti noi". Parole interrotte da un lungo applauso dell'Aula Magna di Santa Lucia.

"Patrick Zaki è un simbolo da un certo punto di vista dello studente modello, che va fuori dal proprio Paese perché vuole conoscere, vuole qualcosa di più. Ma è anche una persona sulla quale questo ateneo, questa città e questa regione - che è quella del civismo, dove il pubblico sorpassa le scelte individuali - hanno sempre tenuto alta l'attenzione. Voglio abbracciare virtualmente Patrick per il suo sorriso, che continua a darci oggi, nonostante tutto". Così la ministra dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa. Patrick Zaki farà a breve il suo saluto in videocollegamento dall'Egitto.

"Consentitemi di fare riferimento a quelle che giudico fra le più importanti parole del nostro statuto, là dove è scritto che 'valore preminente di riferimento per tutta la comunità è il rispetto dei diritti fondamentali della persona, che l'Ateneo si impegna a promuovere e a tutelare in ogni circostanza'. È un dovere che oggi suona ancora più importante e urgente rispettare, mentre la guerra torna a segnare il destino dell'Europa e ci riporta a un passato che non avremmo più voluto vedere". Così Giovanni Molari, rettore dell'Università di Bologna, alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2021/2022 riferendosi alla guerra in Ucraina. "Per questo - aggiunge - ieri ho raccolto l'invito di tante associazioni per testimoniare in piazza Maggiore la vicinanza del nostro ateneo al popolo ucraino e a tutte le vittime di guerra. Per ricordarci di questo nostro dovere a difesa dei diritti oggi abbiamo voluto fra noi una persona che qui non è un ospite ma è a casa propria: il nostro studente Patrick Zaki. Oggi ci accontentiamo di averti con noi a distanza, in collegamento video. Ma vogliamo riabbracciarti al più presto qui nella tua Università".

 "Le immagini di violenza e morte che abbiamo avuto sotto i nostri occhi nelle ultime ore ci dimostrano ancora che la guerra è decisa dai potenti a scapito dei cittadini. Vorrei che arrivasse un richiamo netto alla pace e al ripudio della guerra, così come scritto nella nostra Costituzione. C'è bisogno di un movimento trasversale per la pace e per l'autodeterminazione dei popoli che deve partire dall'accademia, dove questi valori sono radicati". Lo ha detto Ilenia Baggi, rappresentante degli studenti dell'università di Bologna, durante l'inaugurazione dell'anno accademico 2021-2022 all'aula magna di Santa Lucia. "La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà - ha aggiunto Baggi - Qualcuno ha detto che non si può essere liberi e felici se non lo sono anche gli altri. Noi ti aspettiamo qua".

L'invito dell'Università a Patrick Zaki per l'anno accademico "conferma che l'ateneo di Bologna è casa sua, e lo è la città stessa di Bologna". Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. "Vedo con grande piacere - ma non ne sono stupito - che Patrick da difensore dei diritti umani quale è, ha voluto ricordare la sorte di tanti altri prigionieri di coscienza che hanno condiviso con lui lunghi periodi di carcere. Lui adesso ne è fuori provvisoriamente e speriamo presto definitivamente. Così come ho apprezzato l'attenzione che ha rivolto al conflitto in Ucraina e il pensiero che ha dedicato ai civili che sono sotto attacco".

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