(ANSA) - NAPOLI, 26 GEN - Per i libri ha combattuto, sempre.
Ed uno dei momenti più complicati della vita dell'avvocato Gerardo Marotta, il fondatore dell'Istituto per gli studi filosofici morto la scorsa notte a Napoli, è proprio legato al destino di ben 300 mila libri - anche edizioni originali di Benedetto Croce, Giordano Bruno, cuore della biblioteca dell'Istituto - che anni fa finirono in degli scatoloni destinati ad un deposito di Casoria, in provincia di Napoli.
La storia dei libri e degli scatoloni è del 2012. L'Istituto per gli studi Filosofici di Napoli, fatto nascere dall'Accademia dei Lincei, prima riceveva fondi dallo Stato poi, denunciò allora Marotta, non più. In quegli anni l'avvocato puntò il dito contro una delibera della Regione Campania del 2011 che avrebbe fermato tutto e che sarebbe stata 'responsabile' della collocazione dei libri negli scatoloni visto che la sede affidata non era stata mai messa a punto.