Spunta il nodo dell'emendamento
leghista sull'introduzione - in alcuni casi - della castrazione
chimica nel ddl "Codice rosso". Sulla proposta della Lega,
infatti, sono diversi i dubbi del M5S. E alcune fonti
parlamentari del Movimento contestano il merito e il metodo
della proposta. Sul ddl, spiegano, "è stato fatto un bel lavoro
di squadra, una sintesi costruttiva partendo da un testo base
che era leghista, che motivo c'era di introdurre
quest'emendamento?". "Noi non prendiamo in giro le donne - è
quanto sottolinea fonti della maggioranza M5S -. Quello della
Lega è infatti un emendamento applicabile nei casi in cui è
prevista la condizionale. Questo significa che si applica solo a
reati minori, dove appunto si prevede la condizionale, come il
palpeggiamento ad esempio e non ha senso". "Così è una presa in
giro alle donne, si sfrutta la loro paura per fare campagna",
sottolinea il MS5.
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