(ANSA) - BOLOGNA, 30 MAG - In particolare l'elaborazione di
Unioncamere restituisce alcune nicchie - attività con pochi
addetti ma con forte rilevanza sul totale nazionale - e alcune
attività driver, trainanti per il territorio e per l'intero
Paese.
All'interno delle attività nicchia rientra la produzione di
margarina, 675 addetti che valgono il 70% dell'occupazione
nazionale. Attività di nicchia sono anche la lavorazione delle
sementi per la semina, la produzione di olio da semi oleosi, la
fabbricazione di coloranti e pigmenti. Tra le attività driver
spicca la produzione di carne di volatili - oltre 4.500 addetti
pari al 38% dell'occupazione italiana del comparto - a cui si
aggiunge l'attività a monte della filiera, quella
dell'allevamento del pollame.
Altra filiera che rappresenta un driver del territorio è
quella ortofrutticola, sia nella sua componente manifatturiera
di trasformazione sia in quella di coltivazione. Le attività
driver non appartengono al solo agroalimentare, attorno al
tratto della via Emilia che attraversa l'area colpita si
distribuiscono quasi 200 grandi imprese con oltre 50 milioni di
fatturato, oltre 300 medie imprese che operano in stretto
contatto con le tante piccole imprese del territorio. Un tessuto
produttivo diffuso che negli anni ha sviluppato eccellenze nel
packaging, in attività manifatturiere rivolte all'high tech come
la fibra ottica, ma anche attività tradizionali come la
fabbricazione di divani o di serrature.
Altra filiera driver del territorio è quella turistica. Qui
opera oltre il 10% di chi si occupa della gestione di
stabilimenti balneari in Italia, le presenze turistiche
costituiscono il 4% del totale nazionale, quota che arriva al 9%
se si allarga il campo di osservazione all'intera provincia di
Rimini.
La Romagna è anche "wellness valley", primo distretto
mondiale del benessere e della qualità della vita, molti dei
comuni colpiti ne sono il cuore pulsante. Gli addetti operanti
nell'area alluvionata e riconducibili ad attività "wellness"
sono quasi 11mila, oltre il 4% del totale nazionale. La filiera
del wellness nell'ultimo decennio all'interno dei comuni
considerati ha aumentato l'occupazione di
circa il 20%, a fronte di un aumento degli altri settori attorno
al 7%.
Ulteriori dati che raccontano bene il territorio sono quelli
che rimandano alla presenza artigiana e alla rilevanza della
cooperazione. Un terzo delle imprese del territorio sono
artigiane, incidenza che a livello nazionale si ferma al 25%. Le
cooperative danno lavoro al 20% degli occupati dell'area, contro
il 13% regionale e il 7% dell'Italia. (ANSA).