(ANSA) - ROMA, 30 MAG - "Ora esiste un progetto, condiviso da
tutte le forze politiche che hanno vinto le elezioni, che mira
alla riduzione della pressione fiscale che, non scordiamolo,
continua a collocarsi su valori ben superiori al 43% del Pil.
Ecco, parlare di flat tax significa ribadire che il percorso
virtuoso per la riduzione delle tasse dev'essere realmente
avviato. Ci dobbiamo credere. Certo, senza illusioni, senza
scorciatoie, senza fughe in avanti". Lo dice il viceministro
dell'Economia, Maurizio Leo, in un'intervista a La Stampa.
"Guardiamo alla fine della legislatura per capire che cosa si
potrà davvero fare - precisa il viceministro -. Senza mai venir
meno a quella 'prudenza fiscale' che, in tema di conti pubblici,
il governo ha perseguito sin dal suo insediamento grazie a un
'approccio moderato e pragmatico', come solo un mese fa ha
affermato l'agenzia Standard & Poor's".
Quanto alla questione delle rendite catastali, "non è affatto
vero che i nostri valori catastali siano così inattuali -
sottolinea -. L'ultimo aggiornamento risale al 1988-89 ed è il
più recente tra quelli realizzati nei principali paesi europei:
l'Austria è ferma al 1973, il Belgio al 1975, la Francia al 1970
e la Germania addirittura al 1964". "Inoltre - aggiunge Leo -
nel 1997 le nostre rendite catastali sono state 'rivalutate' del
5% e nel 2012 col governo Monti sono state incrementate, ai fini
Imu, del 60% per le abitazioni e di percentuali di poco
inferiori per gli altri immobili".
"Il 'pizzo di Stato'? È rappresentato da tutti quegli
adempimenti che gravano sui contribuenti e che finiscono per
rappresentare un balzello aggiuntivo. Comunque no - ribadisce il
viceministro parlando della polemica sulle parole della premier
Meloni -, non vogliamo assolutamente abbassare la soglia della
lotta all'evasione, anzi intendiamo potenziarla". (ANSA).