(ANSA) - ROMA, 30 MAG - La Confesercenti chiede al Governo di
impegnarsi sulla riduzione del costo del lavoro con la
defiscalizzazione dei futuri aumenti salariali e sulla
flessibilità dei contratti. Lo si legge nel documento presentato
oggi nel corso dell'incontro a palazzo Chigi tra Governo e parti
sociali nel quale a proposito della delega fiscale si parla di
"una riforma importante di cui il Paese ha bisogno".
La Confesercenti sottolinea che "è necessario impedire che i
provvedimenti fiscali si trasformino in maggiori oneri per i
contribuenti, senza che sia realizzata alcuna valutazione ex
ante ed ex post" e che bisogna "garantire una stabilità nelle
disposizioni e la costituzionalizzazione dello Statuto del
contribuente e dello "Statuto delle imprese". Ma gli esercenti
sottolineano anche che "deve essere posto all'interno del
progetto di riforma un capitolo dedicato alla fiscalità di
vantaggio per le imprese di vicinato".
Secondo le valutazioni di Confesercenti, l'obiettivo di
stabilità dei prezzi, con un tasso di inflazione del 2%, non
sarà ristabilito prima del 2026. In termini di consumi a fine
2025 mancheranno da recuperare ancora 18 miliardi rispetto al
2007. "Si pongono almeno due urgenze di intervento, sottolinea
l'associazione, "salvaguardare il potere d'acquisto delle
famiglie" e adottare misure che accompagnino le imprese del
commercio nel loro processo di ristrutturazione.
Sulle pensioni gli esercenti sottolineano che i principi alla
base di una efficace e sostenibile revisione del sistema
pensionistico obbligatorio dovrebbero prevedere una riforma
capace di evitare interventi con efficacia solo temporanea e che
sia basata invece sulla sostenibilità del sistema, la certezza
della maturazione del diritto anche a medio e lungo termine, la
possibilità di garantire una flessibilità consapevole equamente
applicabile a tutte le categorie e l'effettiva separazione tra
previdenza e assistenza. (ANSA).