(ANSA) - TRENTO, 27 MAG - "Economia sociale per generare Bes
oltre che Pil". Così Maurizio Gardini, presidente di
Confcooperative, intervenendo a 'Economia sociale e politiche
dell'Unione Europea', panel organizzato da Itas ed Euricse al
Festival dell'Economia di Trento. "Dobbiamo dare vita a
un'economia che generi Bes oltre che Pil. Siamo preoccupati
perché i dati del Pil indicano che cresciamo più delle
previsioni, ma è una matrice di sviluppo che lascia sul terreno
tante povertà. Non solo economica, ma sociale, educativa,
energetica, formativa, abitativa. Un mix che mina la coesione
sociale del paese e la democrazia di un paese", ha aggiunto
Gardini.
"Le cooperative antepongono il bisogno agli utili e ai
profitti. Ecco perché sono il soggetto principale dell'economia
sociale. Le aree interne sono pezzi del paese che rischiano di
restare indietro. È coesione sociale da tutelare e l'economia
sociale è un processo di democratizzazione del paese. Le
cooperative sono le uniche forme di impresa che si dedicano alle
aree interne, mentre lo stato si ritira e il mercato speculativo
non si sogna di presentarsi. Le Banche di Credito Cooperativo
sono le uniche banche presenti in oltre 700 comuni italiani.
Stiamo discutendo di riforme fiscali. Occorrono misure di
carattere fiscale che sostengano l'economia sociale. È il tempo
del mutualismo. Dovremo rivendicare una fiscalità di scopo per
aiutare i soggetti dell'economia sociale e vincere la sfida che
attende l'Europa che ha bisogno di consolidare il ruolo che le
spetta. L'Europa fatica a trovare una sua dimensione economica e
politica. Uno sviluppo che deve essere non una rincorsa ad altri
modelli, ma deve essere un modello di sviluppo proprio e
autentico", ha concluso il presidente di Confcooperative (ANSA).