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Istat, a marzo saldo commercio extra Ue al top da 30 anni

Urso, sul commercio estero siamo sulla strada giusta Record saldo extra Ue a marzo, sistema imprese è vitale

A marzo 2023 si stima, per l'interscambio commerciale con i paesi extra Ue271, un calo congiunturale del 12,9% per le importazioni e del 4,6% per l'export Lo rileva l'Istat. A marzo 2023, l'export cresce su base annua del 6,6%. A esclusione dell' energia (-19,9%), la crescita riguarda tutti i raggruppamenti. L'import registra una flessione tendenziale del 28,1%, cui contribuisce la contrazione di tutti i raggruppamenti e, in particolare, di energia (-35,8%). Il surplus commerciale con i paesi extra Ue27, sostenuto dal forte avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici, è pari a 8.455 milioni, il più alto da oltre 30 anni).

Urso, sul commercio estero siamo sulla strada giusta I dati Istat di marzo sul saldo commerciale con i Paesi extra Ue che registrano un record del saldo commerciale negli ultimi 30 anni "sono una ulteriore significativa conferma della straordinaria vitalità del sistema delle imprese del nostro Paese". Lo dice il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso affermando che "siamo sulla strada giusta. Il sistema Italia - prosegue - appare sempre più come un modello di successo nella nuova economia globale".

La diminuzione su base mensile dell'export - sottolinea l'Istat - è spiegata soprattutto dal calo delle vendite di beni di consumo non durevoli (-11,9%). In forte contrazione le esportazioni di energia (-27,0%) mentre aumentano quelle di beni di consumo durevoli (+2,7%) e, in misura contenuta, di beni strumentali (+0,7%) e beni intermedi (+0,3%). Dal lato dell'import, si rilevano ampie diminuzioni congiunturali per tutti i raggruppamenti.
    Nel primo trimestre 2023, rispetto al trimestre precedente, l'export aumenta dell'1,3%, trainato in particolare dalle maggiori vendite di beni di consumo non durevoli (+9,2%). Nello stesso periodo, l'import segna una netta riduzione congiunturale (-19,2%), generalizzata e più marcata per energia (-29,8%).
    A marzo 2023, l'export cresce su base annua del 6,6% (da +17,2% di febbraio). A esclusione di energia (-19,9%), la crescita riguarda tutti i raggruppamenti ed è più sostenuta per beni strumentali (+10,6%) e beni di consumo non durevoli (+8,2%). L'import registra una flessione tendenziale del 28,1%, cui contribuisce la contrazione degli acquisti di tutti i raggruppamenti e, in particolare, di energia (-35,8%) e beni intermedi (-30,4%). Nel mese il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +8.455 milioni (-793 milioni a marzo 2022). Il deficit energetico (-5.326 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-8.546 milioni) mentre l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici, pari a 13.780 milioni, è elevato e in forte aumento rispetto a marzo 2022 (7.753 milioni).
    L'Istat segnala a marzo la crescita tendenziale dell'export verso i paesi Mercosur (+28,0%), Cina (+26,3%), Turchia (+25,4%), paesi Asean (+20,0%) e Stati Uniti (+9,3%), Si riducono le vendite verso Giappone (-9,8%), Svizzera (-9,3%), Regno Unito (-7,9%) e paesi Opec (-3,6%). Le importazioni da tutti i principali paesi partner extra Ue27 sono in forte calo su base annua. Le flessioni tendenziali più ampie riguardano gli acquisti da Russia (-91,7%) e Cina (-34,4%).
    L'import, commenta l'Istat, "in calo da settembre dello scorso anno, registra un'ulteriore riduzione congiunturale, spiegata per circa due terzi dai minori acquisti di energia e beni intermedi, favorevolmente condizionati dai ribassi dei relativi prezzi. Su base annua, la crescita dell'export rallenta mentre l'import segna una drastica discesa, geograficamente diffusa, cui contribuisce principalmente l'ampia flessione degli acquisti di energia e beni intermedi". (ANSA).
   

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