Il profumo del Pilau - piatto tipico di Calasetta fatto con la fregola sarda - o dei raviolini fritti, le tradizioni, il suono della launeddas di Nicola Agus e uno splendido scenario. Il porto di Cagliari si è rivelato ancora una volta location ideale per Invitas, la manifestazione ideata per la terza volta da Alessia Littarru che si è chiusa ieri con un successo di presenze e grandi numeri nella cinque giorni tra il 28 ottobre e l'1 novembre.
Al porto è stato allestito il 'Villaggio del gusto, cultura e tradizioni della Sardegna': atmosfere medievali e rinascimentali, le Fruste del Campidano, poi ancora canti, poesie, performance e tradizioni legate al culto dei morti, Is Animeddas e Mortu Mortu.
Un via vai continuo di visitatori, cagliaritani, ma anche turisti, crocieristi tra i 150 stand e le aree food dove i cuochi hanno proposto piatti di eccellenza della tradizione sarda: pilau calasettano di Tony Porseo, culurgiones arrosto di Francesco Zucca, fritto misto del Sulcis di Angelo Ibba, arrosti, quello sulcitano di Damiano Basciu e barbaricino di Luca Cocco, poi ancora Mazzamurru, lorighittas preparate dalle Lady Chef della Federazione italiana cuochi.
Ad ogni portata d'autore il poeta Gavino Angius ha dedicato una poesia che ha presentato all'interno di Culturas - Assaggi diversi, spazio dedicato a poeti, scrittori e cantanti sardi.
"Siamo soddisfatti - ha sottolineato Alessia Littarru, organizzatrice di Invitas - la manifestazione piace e la location è fantastica. Ringrazio l'Autorità portuale che ci ha permesso di utilizzare questo scenario mozzafiato, le associazioni e gli espositori che hanno creduto nel nostro progetto, arrivando da ogni angolo della Sardegna. Una bella vetrina e una grande opportunità per tanti artigiani e lavoratori che portano avanti e mantengono in vita le tradizioni sarde, obbiettivo cardine di InvitaS".