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"Bella Ciao", rivive lo spettacolo che la rese celebre

A Cagliari anteprima dell'evento del '64 in un nuovo allestimento

Uno spettacolo corale sulle note di "Bella Ciao" per unire l'Italia. Il popolare canto partigiano, simbolo della Resistenza, attraversa lo Stivale da nord a sud, isole comprese, nel riallestimento dello storico concerto-spettacolo che nel 1964 ha dato il via al folk revival italiano. La Sardegna ha ospitato, al Teatro Massimo di Cagliari, proprio alla vigilia della Festa di Liberazione, "50 anni di Bella Ciao".

Originale e coinvolgente rivisitazione che, a distanza di oltre mezzo secolo, ha fatto rivivere le atmosfere del leggendario e indimenticabile evento in cartellone al Festival dei Due Mondi di Spoleto a metà degli anni '60. Un'anteprima nazionale che ha aperto il S'Ard Festival 2022, vetrina delle più interessanti produzioni di musica popolare e folk, promosso dall'associazione culturale S'ardmusic. Bella Ciao, pur essendo probabilmente riconducibile in forma embrionale ad alcuni canti popolari preesistenti, divenne inno della Resistenza soltanto vent'anni dopo la fine della guerra.

La canzone non è, in realtà, presente in nessun documento anteriore agli anni '50 e la sua consacrazione popolare avvenne solo tra il '63 e il '64, con la versione di Yves Montand e il festival di Spoleto, che la presentò come canto delle mondine e come inno partigiano. Intanto, proprio per il 25 aprile è uscito il video della nuova versione, intrisa di echi mediterranei, del brano "Bella Ciao".

Le voci di Elena Ledda, Lucilla Galeazzi, Gabriella Aiello e Peppe Voltarelli dialogano con la chitarra battente di Francesco Loccisano, le percussioni di Andrea Piccioni, il violino di Mauro Durante e il mandoloncello di Mauro Palmas. Il brano, impreziosito dai contributi di Moni Ovadia e Mario Incudine, è inserito nell'album "A sud di Bella Ciao-Canti d'amore e di rivolta dell'Italia meridionale", uscito lo scorso novembre. Il fascino della musica popolare si intreccia alle nuove avanguardie del folk nell'attesissimo concerto al Teatro Massimo, coordinato da Franco Fabbri, tra i pionieri dei Popular music studies.

Sotto i riflettori, apprezzati interpreti come Riccardo Tesi, organetto e direzione musicale, le cantanti Elena Ledda, Lucilla Galeazzi e Gabriella Aiello insieme al polistrumentista Nando Citarella, voce, tamburello, chitarra battente, Maurizio Geri, voce e chitarra, Marzio Del Testa percussioni e voce e Claudio Carboni al sax.

"La versione cagliaritana è un viaggio dal nord al sud, quasi un' ideale fusione dei due spettacoli, quello storico più legato ai canti di protesta del settentrione e la versione del 2014 che guarda invece al meridione - racconta all'ANSA Elena Ledda, straordinaria voce dell'Isola - Il messaggio che emerge è più che mai attuale alla luce degli odierni scenari. Parole come resistenza, difesa della libertà e dei diritti sono sempre più necessarie e contemporanee. Il successo internazionale dello spettacolo dimostra che le canzoni popolari e rivoluzionarie incastonate in 'Bella Ciao' conservano tutta la loro potenza espressiva e quelle parole e quelle musiche risultano ancora oggi quantomai urgenti".

Lo spettacolo propone tra i ritmi della tammurriata, pizzica e ballu tundu un colorato affresco del mondo popolare, immortalato nei suoi momenti di festa e lavoro, tra canti d'amore e di protesta. "Un esempio di democrazia che nasce dal basso, di questi tempi - chiarisce Elena Ledda - sempre più necessaria".

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