Un'immagine simbolo della protesta delle lavoratrici Igea rinchiuse da venerdì scorso a Villamarina: Maria, 62 anni, sta per andare in pensione. Ma sta lì, tra buio, umido e faretti, a combattere per un futuro che, personalmente (nei prossimi mesi saluterà le colleghe), non la riguarderà più. "Maria? No non è il mio nome - spiega - ma per le comunicazioni con l'esterno siamo tutte Maria". Una storia, la storia di tutte le 37 Maria che hanno attraversato quel tunnel di cinquanta metri e si sono chiuse il cancello alle spalle. "Siamo stanche - racconta quando un collega del presidio esterno le passa il cellulare per parlare con l'ANSA - ma è una battaglia che si doveva fare. E che si doveva combattere e si sta combattendo con tutto il cuore". Quarantadue anni al lavoro. La lotta nel suo destino. "Ho cominciato con uno sciopero e sto concludendo con uno sciopero - ricorda Maria - Quando ho iniziato a lavorare in miniera, quarantadue anni fa, c'è stata subito un'occupazione, a San Giovanni. Le donne? No, allora occupavano soltanto i maschi". E ora? "E ora ci siamo noi. Io sono tra le lavoratrici che dovranno andare in pensione (nei giorni scorsi è stata approvata la delibera dalla Regione che riguarda 94 addetti, ndr), ma ho aderito subito". A dirla così sembra anche facile, ma quei giorni sono fatti di ore interminabili. "Ci sono momenti di silenzio e di preoccupazione - racconta - ma anche di risate e di partite a carte. Il momento più duro? Beh, lo posso dire con certezza: martedì scorso prima dell'incontro tra sindacati e Regione. È stato diffuso un comunicato della Regione, prima della riunione, che ci ha buttato giù. Ci sembravano le solite cose, ecco: in quelle parole non vedevamo un percorso di garanzie, una via di uscita. Poi nel corso della stessa serata abbiamo ricevuto via via notizie più rassicuranti". Era la sera dell'annuncio dello sblocca stipendi poi confermato dal voto in Consiglio regionale. Poi ieri le visite prima dell'assessore all'Industria Maria Grazia Piras, poi del sottosegretario Graziano Delrio e del governatore Francesco Pigliaru. "Una giornata intensa e un grande passo avanti - commenta - ma ora vogliamo la delibera che ci assicuri che le bonifiche saranno fatte da Igea". Maria, la Maria di 62 anni, allora all'Igea non ci sarà più. Non importa: se le bonifiche continueranno a essere fatte dalle sue colleghe il merito sarà anche del suo sacrificio. Insieme alle sue colleghe più giovani che chiedono un futuro. (ANSA).