(ANSA) - CAMPOBASSO, 07 MAR - Si è aperto oggi a Bari il
processo per il reato di calunnia continuata in concorso a
carico dell'ex presidente della Regione Molise Paolo di Laura
Frattura e dell'avvocato Salvatore Di Pardo. I due sono accusati
di avere incolpato il magistrato Fabio Papa e la giornalista
Manuela Petescia dei reati di concussione ed estorsione "pur
sapendoli innocenti" (nel corso e all'esito dei giudizi è stata
dichiarata l'insussistenza delle accuse). Frattura e Di Pardo
avrebbero compiuto il reato contestato prima con una denuncia
presentata a fine 2014, poi con dichiarazioni "non vere o
reticenti" rese ai carabinieri, al pm e alla Corte d'appello di
Bari. In aula oggi è stata subito battaglia tra accusa, difesa e
parti offese su due questioni sollevate dalla difesa che
riguardano una notifica e i tempi di prescrizione del reato. Su
tali questioni il giudice Ambrogio Marrone si è riservato, la
decisione sarà resa nota nella prossima udienza fissata per il
16 maggio. Nel dettaglio, i difensori dei due imputati, gli
avvocati Franco, Modesti e D'Aluiso, hanno chiesto al giudice di
dichiarare la prescrizione del reato contestato sostenendo che
questo si sia eventualmente concretizzato il 17 dicembre 2014
per Frattura (quando l'allora governatore presentò denuncia ai
carabinieri) e il 27 gennaio 2015 per Di Pardo (quando questi
testimoniò sugli stessi fatti). Il pm e i legali delle parti
offese, avvocati Paolo Lanese e Massimo Romano, si sono opposti
alla richiesta: la calunnia, a loro avviso, è stata continuata e
reiterata nel tempo attraverso varie e successive deposizioni,
quando sono state fornite anche versioni differenti sui fatti.
Lanese e Romano hanno chiesto agli imputati, "considerato il
loro livello sociale, culturale e professionale", di rinunciare
alla prescrizione ove mai questa dovesse essere riconosciuta dal
giudice.
Il difensore di Di Pardo, solo per il suo assistito, ha
sollevato anche una questione relativa a una notifica nella fase
dell'udienza preliminare: secondo il legale non fu corretta
perché non effettuata nei termini di legge. Anche su questo
punto accusa e parti civili si sono opposte. Il caso che ha dato
origine alla vicenda è quello del processo a carico di Papa e
Petescia che furono accusati di ricatto all'allora presidente Pd
della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ma vennero poi
assolti con formula piena con sentenza passata in giudicato.
(ANSA).