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Amianto in detriti frana Lillaz, due indagati

Sono sindaco Cogne e dirigente Regione, pm ordina perizia

La procura di Aosta ha aperto un fascicolo per 'attività di gestione di rifiuti non autorizzata' dopo che Arpa Valle d'Aosta ha rilevato la presenza di amianto nella colata detritica che, a partire dal 12 giugno 2018, aveva costretto l'amministrazione comunale di Cogne a chiudere la strada per Lillaz, riaprendola soltanto una settimana dopo. Sono indagati in concorso, con l'ipotesi di "aver stoccato" tra il giugno e il novembre 2018 "rifiuti detritici sul suolo comunale in assenza di autorizzazione" il sindaco, Franco Allera, e il dirigente della Struttura regionale assetto idrogeologico dei bacini montani, Valerio Segor. Stamane il pm Eugenia Menichetti ha conferito al proprio consulente, l'ingegnere Maurizio Billio, l'incarico di accertare entro 45 giorni "la presenza di amianto e/o altri componenti inquinanti per loro natura o per livello di concentrazione, precisando la natura pericolosa o non degli stessi". Anche gli indagati hanno nominato un proprio consulente. Il fascicolo nasce come stralcio di quello aperto per disastro colposo contro ignoti nel 2018 sulla stessa colata detritica e di cui la procura aveva chiesto al gip l'archiviazione nel maggio 2019. Era emerso che il crollo era legato a fattori naturali: non solo le abbondanti piogge di quei giorni, ma anche il cedimento del canale di convogliamento delle acque in uscita dalle miniere di Cogne e l'accumulo di materiale legato all'attività estrattiva, interrotta nel 1979. Il Comune aveva stimato che dalla miniera di Colonna erano caduti quasi diecimila metri cubi di materiale (circa 600 camion per trasporto inerti).
   

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