(ANSA) - FIRENZE, 13 MAR - Sul cibo e sulla ricchezza "le contraddizioni oggi ci sono anche in Toscana perché c'è chi ha molto e chi non ha nulla. Dobbiamo trovare le modalità per un distribuzione diversa. Questo passa dal costruire regole che portino a un'idea di economia civile, dove c'è il profitto ma è più distribuito e ricade sul territorio. Queste sono alcune idee che come Toscana abbiamo lanciato con il laboratorio mondiale sul buon vivere in vista dell'Expo di Milano". l'assessore toscano all'agricoltura, con delega al welfare, Gianni Salvadori, a margine di un incontro organizzato dalla Caritas su 'Dire, fare e partecipare per nutrire il pianeta'. "C'è un'idea di civicità - ha aggiunto - su cui la Toscana può scommettere, rappresentare una punta di diamante nella elaborazione culturale, e anche generare l'idea della felicità pubblica che è decisiva per superare l'individualismo moderno". Nel corso dell'incontro è stata lanciata la proposta di costituire in Toscana un 'patto territoriale' per il cibo per ripensare insieme i modi di produzione, sostenere il recupero degli alimenti e la lotta allo spreco. Come sottolineato dal monsignor Riccardo Fontana, delegato Cet per la carità, "c'è un nuovo fenomeno del nostro tempo, ovvero che nelle chiese non si raccoglie più i soldi delle elemosina ma il cibo per i poveri perché nessuno resti con la fame". Per Donatella Turri, responsabile gruppo educazione alla mondialità delle Caritas toscane, "intorno al cibo è sempre più necessario fare rete, specie nella gestione dello spreco che è il peccato strutturale dell'odierno sistema di produrre alimenti. Serve anche un rafforzamento dei progetti di filiera corta e di agricoltura sociale, cercando di rendere davvero protagonisti, anche nella produzione di cibo, coloro che oggi sono solo beneficiari di servizi di assistenza alimentare".(ANSA).