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All'asta maioliche collezione Pietro Barilla

Da Pandolfini, tra lotti piatto 1545, stima 25.000/40.000 euro

(ANSA) - FIRENZE, 16 MAG - Saranno battute all'asta domani a Firenze, dalla casa Pandolfini, le maioliche e porcellane della collezione dell'imprenditore Pietro Barilla: sono 102 i lotti all'incanto.
    La raccolta vede protagonista la maiolica con alcuni importanti esempi rinascimentali tra i quali spicca un piatto, istoriato con una scena di accampamento romano riferibile all'assedio della città dei Rutuli da parte di Tarquinio il Superbo, eseguito nel 1545 circa nella bottega dell'urbinate Guido da Merlino la cui stima, la più alta tra le opere all'asta, è di 25.000/40.000 euro.  Tra gli altri lotti una zuppiera a decoro Imari della manifattura di Pasquale Rubati, 1760 circa (3.000/4.000 euro). Tra la produzione emiliana, la più documentata nella collezione, figurano poi opere della manifattura dei Conti Ferniani, segnalate una caffettiera faentina dell'ultimo quarto del secolo, alta più di 30 centimetri (800/1.000 euro) e una zuppiera del servizio Pepoli Pamphili, datata 1760-65 di cui si conoscono pochi esempi ora custoditi in musei, valutata 5.000/8.000 euro. Ancora due rare caffettiere, Imola seconda metà del Settecento, con decoro marmorizzato (3.000/4.000 euro) mentre tra gli esemplari insoliti all'asta c'è il Trompe l'oeil che raffigura una lepre accucciata e che altro non è se non una raffinata zuppiera della manifattura di Pasquale Antonibon di Nove di Bassano, nel periodo della gestione Baccin tra il 1774 e il 1802, la cui stima è di 2.000/3.000 euro. Nella collezione la porcellana è poi rappresentata da poche e selezionatissime opere come un rinfrescabicchieri della manifattura di Geminiano Cozzi, Venezia 1770-75, decorato all'orlo dei portacalici da mascheroni femminili uniti l'un l'altro da ghirlande di foglie (5.000/8.000 euro).
   

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