(ANSA) - PALERMO, 10 DIC - E' nato lo spumante dei Nebrodi.
Il prodotto della cantina sperimentale dell'Irvo è stato
presentato alla stampa, alle autorità locali e alle aziende. Lo
spumante è ottenuto con metodo classico a partire da uve
Catarratto.
Il progetto "Nebrodi" si propone di studiare la potenzialità
delle zone montane per la produzione di vini spumanti. Nelle
aree montane dei Nebrodi il vigneto era presente fino a qualche
decennio fa in maggiore misura. Lo testimonia la presenza di
piccoli appezzamenti residuali, utilizzati prevalentemente per
autoconsumo, anche a quote altimetriche di un certo rilievo
(800-1000 metri sul livello del mare). Nel 2010, a Ucria (Me)
nell'azienda dei fratelli Borrello che hanno collaborato nella
realizzazione del progetto, l'Irvo ha realizzato un vigneto
sperimentale a quota 1200 metri (uno dei vigneti più "alti"
della Sicilia e d'Italia), impiantando varietà bianche, in
prevalenza autoctone come il Catarratto, con le quali produrre
vini spumanti di elevato valore qualitativo.
Una sinergia pubblico-privato che ha permesso di attivare un
progetto con notevoli ricadute sul territorio. Infatti, nelle
zone montane non destinate ad altre attività agricole, il
vigneto può rappresentare un'alternativa per mantenere e far
proseguire l'attività produttiva. "Il vigneto - ha spiegato
Antonio Sparacio, dell'Irvo - può svolgere un ruolo importante
anche nella difesa del suolo e del territorio. Tecniche di
coltivazione sostenibili, con l'ausilio degli inerbimenti
permanenti, rappresentano una barriera contro i fenomeni erosivi
e facilitano i processi di conservazione del suolo. Se
posizionato a margine dei boschi, il vigneto rappresenta una
barriera fisica contro il rischio derivante dagli incendi;
inoltre, la maggiore richiesta di manodopera che necessita la
coltivazione della vite rispetto ad altre attività agricole, fa
sì che l'uomo sia più presente nel territorio ed indirettamente
svolga un ruolo di maggiore controllo".
La coltivazione e l'allevamento della vite in questi ambienti
è un esempio della cosiddetta "viticoltura eroica". Il suo ruolo
è essenziale come elemento di conservazione della cultura, delle
storia e delle tradizioni locali e anche nella gestione
dell'assetto territoriale, ambientale e del paesaggio. (ANSA).