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Intercettazione Crocetta: il governatore all'Assemblea regionale: "Non mi dimetto, ho vissuto momenti terribili"

'Attacco al presidente della Regione diventa attacco al popolo siciliano'

"Mi rifiuto di offrire le mie carni a famelici carnefici. Non posso dimettermi, tutti sanno che quella intercettazione non c'è". Così il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, parlando all'Assemblea regionale siciliana. "Ho vissuto momenti terribili, giorni di pianto", ha esordito. "E' come se avessi rivisto un film diverse volte proiettato, l'attacco al presidente della Regione diventa l'attacco al popolo siciliano"

Pg della Cassazione Pasquale Ciccolo ha chiesto una relazione al procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato sulla vicenda della presunta intercettazione che riguarderebbe il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta. Lo scopo è verificare se ci siano "profili di competenza" dello stesso Ciccolo. Il pg della Cassazione è titolare dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati. E la richiesta di una relazione al procuratore generale di Palermo rientra nella normale prassi seguita in vicende che possono riguardare la magistratura. Nel pomeriggio il Comitato di presidenza del Csm deciderà a sua volta se autorizzare l'apertura di una pratica sul caso dell'intercettazione a Palazzo dei Marescialli. La richiesta di un intervento del Csm è stata presentata dal laico di Fi Pierantonio Zanettin.

 

Lo Forte, conversazione non in nostri atti  - "Non risulta alcuna traccia di questa telefonata nei nostri uffici. Siamo assolutamente certi che non ci sia alcun elemento al riguardo qui in Procura a Messina". Lo dice all'ANSA il capo della Procura di Messina Guido Lo Forte riferendosi alla presunta intercettazione tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e il suo medico Matteo Tutino riportata dal settimanale Espresso.

Presidente Regione ribadisce, non mi dimetto - "Non mi dimetto perché ho un dovere di fronte agli italiani: voglio capire se questa è una democrazia compiuta o no". Lo ha affermato, durante la trasmissione 'Effetto Notte le notizie in 60 minuti' su Radio 24, il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta. "Voglio capire se si dà più fiducia alle parole di un Tribunale e dei magistrati" sottolinea Crocetta "o agli eversori che vogliono far crollare la democrazia. Questa è la mia sfida. E su questo credo che ormai nel nostro Paese ci si debba mobilitare" "E' venuto il momento di insorgere contro queste schifezze - ha anche detto. In un Paese democratico chi decide se una persona è colpevole non può essere un giornale che magari non vuole ammettere una bufala soltanto per mantenere la reputazione". "Se il Pd vuole partecipare al massacro di un innocente, allora vuole dire che non è in grado di tutelare le garanzie democratiche di questo Paese. Io al Governo chiedo di istituire una Commissione d'inchiesta su questa vicenda'', ha concluso.

Procuratore Lo Voi, intercettazione non esiste  - "Certamente le registrazioni che abbiamo a disposizione dipingono un clima di ostilità nei confronti di Lucia Borsellino". "Ma proprio il fatto che abbiamo dovuto ricostruire quel contesto attraverso una faticosa opera di connessione e incastro fra tanti discorsi spezzettati nel tempo è un' ulteriore conferma che l' intercettazione di cui tanto di discute non esiste". Così il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi in un' intervista al Corriere della Sera. "Se fosse esistita - continua il procuratore - l' avremmo certamente utilizzata nel procedimento, perché nei termini in cui è stata diffusa sarebbe stata la dimostrazione plastica dei rapporti difficili all' interno del sistema sanitario regionale. Avrebbe fatto comodo alla tesi dell' accusa, ma non c'è". Il magistrato ammette che senza la rivelazione del presunto colloquio, il caso Crocetta-Borsellino non sarebbe esploso in modo così dirompente: la lettera di dimissioni della Borsellino, afferma Lo Voi, "era stata trattata come polvere nascosta sotto il tappeto. Ed è il sintomo di un' altra anomalia italiana", "la tentazione di agganciare ogni tentativo di ribaltamento degli equilibri politici a qualche iniziativa della magistratura; come se la politica avesse sempre bisogno di un appiglio giudiziario a cui attaccarsi, prima di muoversi". "È una situazione che si protrae da tempo, anch' essa indice di rapporti istituzionali alterati; se si vuole modificare un determinato quadro politico, a livello nazionale o locale, lo si faccia, ma senza tirarci in ballo". "Il nostro compito è fare indagini e processi, non altro. Senza doppi fini. E senza intenti pedagogici, aggiungo io".

Il caso Crocetta arriva a Roma. Secondo quanto risulta all'ANSA, il segretario siciliano Fausto Raciti potrebbe incontrare Matteo Renzi giovedì prossimo per discutere della situazione politica in Sicilia. I dirigenti Dem stanno concordando la riunione in base all'agenda di Renzi.

Raciti, la Giunta è ormai appassita  - La giunta Crocetta? "Questa esperienza di governo è appassita perché è arrivata troppo tardi la politica e si è lasciato spazio a questo cerchio magico che ha scorrazzato in Sicilia". Così il segretario del Pd Sicilia Fausto Raciti, intervistato da Repubblica. "Siamo tutti d'accordo sul fatto che il problema è quello di costruire una proposta politica per il dopo eliminando ogni ambiguità - aggiunge - Come arriveremo a questo momento è un tema che riguarda noi ma anche gli alleati. Colgo un messaggio di novità nelle recenti dichiarazioni di Crocetta che apre al voto anticipato. Se questo sarà possibile bene, se no vedremo". Ma avverte: in Sicilia si andrà al voto "quando avremo una proposta politica di cambiamento per la Sicilia contro i populisti e il ritorno del centrodestra". Raciti parla poi dello scontro con l'ex assessore alla Sanità Lucia Borsellino: "Il Pd - dice - ha sempre sostenuto la Borsellino. Sappiamo che lei era alternativa al cerchio magico attorno a Crocetta e segnalammo il rischio di un'influenza eccessiva di questo cerchio all'indomani delle nomine dei manager. L'incompatibilità tra questo circuito e la Borsellino l'abbiamo posta a Crocetta dopo le dimissioni di Lucia".

Legale, chiediamo a L'Espresso 10 milioni - "Faremo un'azione civile risarcitoria chiedendo a L'Espresso 10 milioni di danni". L'ha detto in conferenza stampa, a Palermo, il legale del governatore siciliano Rosario Crocetta, a proposito della presunta intercettazione su Lucia Borsellino pubblicata dal settimanale. Oltre all'azione risarcitoria nei confronti de L'Espresso, il legale Vincenzo Lo Re ha annunciato querela in sede civile per Il fatto quotidiano e per il giornalista Pietrangelo Buttafuoco, con la richiesta di un milione di euro di risarcimento per l'articolo in cui Antonio Presti chiamerebbe il governatore "bottana". una denuncia il sede penale è stata annunciata da Lo Re nei confronti del senatore Maurizio Gasparri per le sue dichiarazioni ritenute diffamatorie su Crocetta dopo la vicenda della telefonata pubblicata da Il tempo.

Espresso, causa proverà nostra correttezza - "La causa annunciata dai legali di Rosario Crocetta può diventare l'occasione processuale per comprovare la piena correttezza del comportamento dell'Espresso e per fare definitiva chiarezza su quanto è avvenuto". Così la Direzione del settimanale replica all'azione risarcitoria annunciata dal legale di Crocetta.

Nel giorno della commemorazione per la morte di Paolo Borsellino nella strage di Via D'Amelio, Crocetta va all'attacco e dopo le polemiche degli ultimi giorni è deciso a non lasciare la poltrona da governatore della Sicilia, per non darla vinta ai "golpisti", dice. "Non mi dimetto, sono un combattente e un combattente muore sul campo. Se lo facessi la darei vinta ai poteri forti". Lo dice alll'ANSA il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta. "Trovo assurdo che organi istituzionali abbiano espresso giudizi senza fare le dovute verifiche", spiega Crocetta. "Il Pd vuole le mie dimissioni? Mai, mi sfiducino se vogliono, così si renderanno complici dei golpisti e passeranno alla storia come coloro che hanno ammazzato il primo governo antimafia della Sicilia".

"Non dimentichiamo mai l'eroismo di Paolo Borsellino e di Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel giorno dell'anniversario della strage di Via d'Amelio. 

 

 

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