(ANSA) - CAGLIARI, 13 MAR - Il Terminal container del porto
industriale di Cagliari continua a vivere un periodo di crisi:
il traffico contenitori è in picchiata, con il 2018 chiuso a
circa 215mila Teu, -50% rispetto ai 430mila del 2017, anno che
aveva già visto un calo del 36%. E il 2019 non promette nulla di
buono: i primi due mesi dell'anno dimostrano una proiezione su
base annua di un ulteriore -42% rispetto al 2018. E' l'allarme
lanciato dalla Uiltrasporti Sardegna.
Nel complesso - sostiene il sindacato - analizzando il
periodo 2016-proiezione 2019 il tracollo si attesta a -82%. Al
contrario è in netto aumento il traffico negli altri Terminal
gestiti dal Gruppo Contship/Eurogatenel Mediterraneo, in
particolare quelli di Tangeri e La Spezia, mentre oltre a
Cagliari ha registrato un netto calo anche Gioia Tauro. "Sono
numeri enormemente negativi che rischiano di decretare il
tracollo finale dello scalo sardo e che non possono vedere il
sindacato subire in silenzio", afferma William Zonca, segretario
Uil Trasporti Sardegna.
Il sindacalista nei mesi scorsi aveva chiesto formalmente al
ministro dei Trasporti l'apertura di un tavolo per analizzare la
situazione del porto canale. "Siamo ancora in attesa di
risposte, mentre tutta la politica tace. Ogni tanto si leva
qualche considerazione isolata, ma la gran parte delle
istituzioni pare non curarsi del futuro del Porto".
"Da oltre un anno - accusa la Uil - i vertici del Terminal
Container lavorano fuori sede o direttamente da Cagliari per gli
altri terminal del Gruppo Contship, portando all'esterno il
know-how professionale senza che via sia alcuna ricaduta
positiva per il Terminal di Cagliari. Lo stesso direttore
generale del terminal sta a Cagliari per soli tre giorni al mese
per poi partire alla volta di Tangeri e sviluppare il terminal
marocchino. Lo stesso avviene per il direttore tecnico, quello
amministrativo e per varie altre professionalità che da tempo
vanno a spendere la esperienza lontano dalla Sardegna e
continuano a favorire la crescita e lo sviluppo di porti
concorrenti, ma facenti capo allo stesso azionista di
maggioranza". (ANSA).