(ANSA) - CAGLIARI, 14 APR - "La Sardegna può allungare la
stagione da marzo fino ad almeno metà novembre: nove mesi su
dodici. Bisogna allora dare un motivo a una struttura
alberghiera, nata per un turismo balneare, di restare aperta
fino all'autunno: occorre garantirle il riempimento attraverso
altre tipologie di offerte turistiche che possono essere
complementari o alternative al balneare". È la ricetta
illustrata per l'industria delle vacanze in Sardegna
dall'assessora regionale del Turismo Barbara Argiolas in una
intervista pubblicata nell'ultimo numero della rivista "Tendenze
nautiche".
Uno degli attrattori potrebbe essere una grande
manifestazione nautica di livello internazionale, magari con un
appuntamento fisso. "Sarebbe auspicabile - spiega l'assessora -
pensiamo a un evento attinente al mondo della vela che è
sicuramente in linea con la nostra idea di sviluppo sostenibile
dell'Isola. E poi porterebbe in Sardegna anche un target alto
spendente". Altro nodo da sciogliere: i trasporti. "Non c'è
alcun dubbio che la strutturazione dell'offerta turista e le
politiche di destagionalizzazione devono essere integrate con le
politiche aeroportuali e portuali - conferma Barbara Argiolas -
che a loro volta devono essere tese a migliorare i collegamenti
da e per la Sardegna". Il futuro? "L'Isola eccelle in alcuni
ambiti come quelli tecnologici e nella ricerca e innovazione -
ricorda la titolare del Turismo - mentre è noto a tutti che in
altri campi, come il turismo, siamo stati pionieri di un modo
nuovo di concepire il mare, penso alla Costa Smeralda e a Porto
Cervo. Sul resto credo che in questo momento abbiamo una grande
consapevolezza che è quella di un mercato sempre più
globalizzato che ci impone di accettare sfide importanti e
richiede la necessità di lavorare insieme. Se saremo bravi a
farlo possiamo fare, definitivamente, quel salto competitivo che
tutti ci chiedono". (ANSA).