(ANSA) - CAGLIARI, 16 APR - La Sardegna entra per la seconda
settimana in zona rossa. Un passaggio fissato per legge dopo la
retrocessione di lunedì scorso: le regole, infatti, obbligano il
mantenimento dello stesso colore per due settimane.
L'Isola segna un altro primato negativo: ha l'Rt puntuale più
alto d'Italia, a 1.38, segue la Valle d'Aosta con 1.26. Il
quadro emerge dalla bozza del monitoraggio settimanale
Iss-ministero della Salute relativo alla settimana dal 5 all'11
aprile.
Sul fronte dei contagi, si registrano 1.635 nuovi casi nella
settimana con un'incidenza di 102 casi ogni 100mila abitanti,
ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero
il ritorno in zona gialla (ora abolita) o bianca, di cui la
Sardegna ha beneficiato, unica in Italia, per tre settimane.
La pressione negli ospedali si mantiene sotto la soglia critica:
i posti letto in terapia intensiva toccano il 26% di
occupazione, il 22% invece quelli in area medica.
Intanto nell'ultimo aggiornamento dell'Unità di crisi regionale
sono stati rilevati 348 nuovi contagi, su 4.357 test eseguiti.
Si registrano anche cinque nuovi decessi (1.307 in tutto). Sono,
invece, 359 (+9) le persone attualmente ricoverate in ospedale
in reparti non intensivi, 57 i pazienti in terapia intensiva
(+3).
Sul fronte dei vaccini, nella giornata di ieri sono state
somministrate 11.656 dosi, con la Sardegna che raggiunge la
percentuale di 81,6% rispetto alle dosi finora consegnate.
Ma il Sindacato Medici Italiani (Smi) attacca Regione e Ats e si
dice pronto a ritirare l'accordo firmato un mese fa con i medici
di base. "La campagna vaccinale non decolla. Sia la Regione che
l'Ats, dopo aver spinto per avere l'accordo regionale con i
medici di medicina generale per la loro partecipazione alla
vaccinazione di massa anti Covid, stanno adducendo in questi
giorni futili motivi che di fatto impediscono la loro
partecipazione attiva alla campagna", denuncia Marina Fancellu,
segretaria regionale Smi. (ANSA).