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Due italiane su tre sessualmente insoddisfatte

Sessuologi, lei vorrebbe parlarne con il medico, lui no

(ANSA) - ROMA, 16 NOV - A letto le italiane sono più insoddisfatte rispetto agli uomini ma più consapevoli: 13 milioni, cioè 2 su 3, sono scontente della loro vita sessuale perché i rapporti sono inadeguati e troppo sporadici, mentre sono 11 milioni gli uomini che non si sentono appagati sotto le lenzuola. Sei donne su dieci vorrebbero discuterne dal medico assieme al partner: lui però, in caso di disturbi sessuali, spesso fa finta di niente o addossa la colpa alla donna. Lo rivelano i dati di un'indagine condotta su 3.000 uomini e donne tra i 18 e i 65 anni, presentata in occasione del XI congresso nazionale della Società Italiana di Andrologia Medica e Medicina della Sessualità (SIAMS), appena concluso a Cagliari. Il 20% degli uomini preferisce evitare di parlare dei propri disturbi sessuali, mentre il 95% delle donne vuole discuterne e il 60% crede opportuno trovare rimedi in due. "I risultati dipingono uomini e donne con una consapevolezza diversa del benessere sessuale e di ciò che vorrebbero dai rapporti - spiega Mario Maggi, presidente SIAMS e Ordinario di Endocrinologia all'Università di Firenze - Le donne oggi si rendono conto che un disturbo di lui può avere ripercussioni anche sul proprio benessere e vogliono cercare soluzioni: la disfunzione erettile, uno dei disturbi sessuali più comuni che spesso si associa ad anorgasmia nella partner, è ritenuta un problema della coppia da affrontare in due dal 57% delle donne e appena il 22% degli uomini''. Colpisce, poi, la mancanza di dialogo: in caso di disfunzione erettile, il 20% degli uomini non vuole parlarne affatto mentre il 95% delle donne ritiene sia un problema da affrontare. E c'è perfino un 25% di uomini secondo cui è giusto che a trovare una soluzione sia soltanto lei, autoassolvendosi da ogni "responsabilità"". I dati indicano che il 75% degli uomini pensa di dover andare da solo dal medico mentre il 59% delle donne vorrebbe accompagnare il partner, per discutere del disturbo come di un problema di coppia.(ANSA).
   

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