(ANSA) - BARI, 29 MAR - Le cantine pugliesi Tormaresca del
gruppo Antinori anche quest'anno faranno parte della delegazione
della grande famiglia toscana (210 milioni di fatturato nel
2017) al Vinitaly di Verona. Due cantine (Bocca di Lupo nelle
Murge, e Masseria Maìme nel Salento) che con la loro produzione
vinicola, e il loro fatturato di 13 milioni di euro nel 2017
danno lustro alla regione. Tanto che quest'anno il fiore
all'occhiello della produzione, il Bocca di Lupo, un aglianico
interpretato diversamente con sentori di spezie, menta, china,
pietra focaia primeggerà nelle degustazioni del Fuorisalone a
Verona nell'ambito dell'OperaWine, dove sono presenti una
selezione dei 100 migliori produttori italiani scelti dalla
prestigiosa rivista americana Wine Spectator.
"Bocca di Lupo nasce dalla omonima Tenuta di Tormaresca a
Minervino Murge nell'area Doc di Castel del Monte, 140 ettari
coltivati ad Aglianico, Chardonnay, Fiano, Cabernet, Moscato
Reale e Nero di Troia. Quest'ultimo - spiega il direttore
marketing e per l'ospitalità di Tormaresca Vito Farella- ha una
produzione molto limitata e il vino che se ne ricava, Ettore, è
acquistabile solo presso la cantina. Il Bocca di Lupo invece
prende il nome da una moneta greca raffigurante un lupo, trovata
scavando nella tenuta, dalla cui terra sono emersi fossili,
monete e frammenti di vasi". Nella splendida masseria con gli
spessi muri in tufo, adagiata sopra una collina dove i filari
accompagnano la strada accanto a due file di olivi, c'é la
spiegazione della presenza della famiglia Antonori.
"Abbiamo investito in Puglia - spiega il marchese Pietro
Antinori in un cartello che accoglie i visitatori- non solo per
il sole, la terra, il clima, non solo per la bellezza, la
storia, l'aspetto culturale, non solo per la gastronomia che è
anche molto importante ma anche perché ci ha dato l'opportunità
di lavorare con dei vitigni straordinari che non hanno mai avuti
modo di esprimersi al meglio come il Primitivo, il Negroamaro,
l'Aglianico". "Nella tenuta viene messa in atto una rigida
selezione del prodotto con un occhio attento alla qualità
-precisa Vito Farella - infatti la resa per ettaro è di soli 60
quintali. Il 'Bocca di Lupo' viene prodotto in una cantina nella
cantina, in appostiti silos dedicati, troncoconici, e la
selezione dei chicchi viene fatta rigorosamente a mano.
Invecchiato poi nella fantastica barricaia scavata nel tufo,
contenente circa mille barriques".(ANSA).