(ANSA) - SPECCHIA (LECCE), 22 SET - E' stata prima picchiata,
probabilmente a mani nude, e poi accoltellata alla testa e al
collo: emergono particolari sempre più raccapriccianti sulla
fine di Noemi Durini, la sedicenne di Specchia uccisa dal suo
fidanzato 17enne che ha confessato l'omicidio, compiuto lo
stesso giorno della scomparsa da casa della ragazza, il 3
settembre. Dopo il delitto, il ragazzo nascose il cadavere sotto
un cumulo di pietre.
Gli ultimi dettagli sull'omicidio vengono dall'autopsia
eseguita martedì scorso dal medico legale nominato dalla
Procura, Roberto Vaglio, e dal consulente della famiglia della
vittima, il medico legale barese Francesco Introna. I medici
legali hanno riscontrato sul cadavere della sedicenne "lesioni
contusive multiple da picchiamento al capo e agli arti e lesioni
da arma bianca al capo e collo". Ieri era emerso che nel cuoio
capelluto della sedicenne era stata trovata la punta del
coltello utilizzato; è confermato, invece, che sul corpo della
ragazzina non ci sono segni di colpi di pietra.
L'omicida, attualmente detenuto in un Istituto penale per
minorenni vicino Cagliari con l'accusa di omicidio premeditato,
quando aveva confessato il delitto, il 13 settembre scorso,
aveva anche disegnato su un foglio di carta il tipo di coltello
usato. Un'arma con lama curva, più larga alla base ma con
l'estremità ben appuntita, meno lunga del palmo di una mano, col
manico di plastica invece di lunghezza maggiore. Un tipico
coltello da cucina, in sostanza, di quelli usati per sbucciare
frutta e ortaggi. Il disegno è tra gli atti acquisiti dagli
investigatori. In quella stessa circostanza il 17enne aveva
sostenuto di non ricordare dove avesse nascosto il coltello,
riferendo che la punta dell'arma si era spezzata nel colpire la
fidanzata.
Il 17enne aveva detto agli inquirenti di aver avvolto il
coltello nella maglietta che indossava e di averlo occultato in
una buca fatta nella terra in una zona di campagna in agro di
Castrignano del Capo (Lecce), ma non vicino al luogo in cui
aveva ucciso Noemi. Ieri, quando era emerso il ritrovamento di
una punta del coltello nel cuoio capelluto della ragazzina, il
pm inquirente del Tribunale per i minorenni di Lecce, Anna
Carbonara, aveva fatto eseguire un'altra perquisizione in casa
del ragazzo, alla ricerca dell'arma. Si attende ora che gli
ulteriori esiti dell'esame autoptico diano altre certezze sulle
modalità dell'omicidio. (ANSA).