(di isabella Maselli)
(ANSA) - BARI, 11 LUG - Ventitré rintocchi delle campane
delle chiese di Corato ricorderanno le vittime del disastro
ferroviario del 12 luglio scorso. Suoneranno domani mattina alle
11.07, esattamente ad un anno dallo scontro fra treni sulla
tratta fra Andria e Corato che provocò 23 morti e 50 feriti e
per il quale i familiari delle vittime aspettano ancora
giustizia. Nel primo anniversario della strage, i due Comuni di
Andria e Corato - con l'annunciata partecipazione del presidente
della Regione Puglia, Michele Emiliano - hanno organizzato una
serie di iniziative commemorative. Nel pomeriggio a Corato,
nella piazza antistante la stazione delle Ferrovie del Nord
barese, sarà scoperta una targa intitolata a "vittime
dell'incidente ferroviario del 12 luglio 2016", e in piazza
Cesare Battisti sarà celebrata una messa di suffragio. Ad
Andria, alle 20, monsignor Luigi Mansi, lo stesso che celebrò i
funerali di molte delle vittime dello schianto, officerà una
messa nella Cattedrale della città.
Dopo il tragico incidente la Regione Puglia ha istituito, il
12 luglio, la Giornata pugliese del donatore di sangue, per
testimoniare la gara di solidarietà dei pugliesi che in quel
giorno affollarono i centri trasfusionali. Nell'occasione sarà
predisposta dalla Asl Bat una giornata straordinaria di
donazione di sangue.
Dai familiari delle vittime arriva ora un altro appello al
presidente Emiliano affinché "il 12 luglio diventi per sempre la
giornata per la sicurezza dei trasporti, affinché tutti
ricordino e nessuno debba più morire". Daniela Castellano,
figlia di Enrico, una delle 23 vittime, a nome dell'Associazione
strage treni in Puglia (Astip) ricorda quanto sia "importante
capire che la sicurezza nei trasporti non è un gioco: le leggi
vanno applicate senza se e senza ma".
E forse proprio carenze sulla sicurezza potrebbero aver
contribuito a causare quello scontro, o meglio, come ipotizzato
dalla magistratura tranese, "a non impedirlo". L'indagine della
Procura di Trani è ormai alle battute finali. "Non vediamo l'ora
di leggere i nomi degli imputati, perché di indagati non ne
vogliamo più sapere", dice Daniela Castellano.
Stando agli accertamenti disposti dai pm, a causare
quell'incidente sarebbe stato un errore umano dovuto
all'utilizzo del blocco telefonico su una linea a binario unico.
Nell'inchiesta sono indagate 13 persone per i reati, a vario
titolo contestati, di disastro ferroviario colposo, omicidio
colposo plurimo, lesioni personali colpose plurime e omissione
dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. (ANSA).